Nell'edificio uffici e appartamenti dei vertici della Guardia costiera: oggi sit in di protesta organizzato da Polo civico e Pd
La barriera protegge la Capitaneria, che verrà demolita
Il Polo civico e il Pd hanno in programma alle 11 un sit-in di fronte alla Capitaneria, per protestare contro la costruzione del muro.
I muri, solitamente, sono fatti per proteggere qualcosa. Peccato che questo qualcosa debba essere buttato giù: «È prevista la demolizione dell'attuale edificio della Capitaneria di Porto», si legge nella relazione d'accompagnamento del nuovo Piano regolatore portuale, varato definitivamente non più tardi di cinque mesi fa. In sintesi: si sta costruendo un muro, che circonda la sede della Guardia Costiera - dove sono ospitati gli uffici della Capitaneria, l'abitazione dell'ammiraglio del Comando militare e gli appartamenti degli ufficiali - anche se l'edificio grigio di tre piani, che affonda i suoi pilastri sulla radice del molo Ichnusa, dovrà essere distrutto. Il perché di questa demolizione? Lo spiega il Piano regolatore, facendo una summa delle considerazioni espresse negli anni da urbanisti vari e amministratori della città: «È necessaria per dare continuità al lungomare e valorizzare la prospettiva di avvicinamento al Porto storico lungo l'asse di viale Colombo. Tale demolizione, già prevista nel precedente PRP è inoltre indispensabile per la realizzazione del tunnel in fase di progettazione da parte dell'amministrazione comunale».
LA MANIFESTAZIONE Il Polo civico e il Pd hanno in programma per oggi (alle 11) un sit-in di fronte alla Capitaneria, per protestare contro «una barriera che limita lo sviluppo della città». Non solo: il muro ha suscitato indignate reazioni bipartisan, e perfino interpellanze in Consiglio regionale, firmate da destra e sinistra. Il consigliere comunale del Pd Claudio Cugusi, che ha depositato un'interrogazione in Consiglio comunale basata proprio su quest'argomento, si chiede «che cosa debba proteggere quel muro: da quello che so nell'edificio ci sono abitazioni e sale di rappresentanza. Vorrei essere smentito, magari con un tour aperto a tutti». E sulla manifestazione di oggi aggiunge: «Deve diventare una battaglia di tutta la città, non di una parte politica in particolare». Il segretario cittadino del Pd Yuri Marcialis affida a un comunicato il suo pensiero: «È incredibile che a pochi anni dall'abbattimento della recinzione che separava Cagliari dal mare, si edifichi un nuovo muro di cemento nel cuore della città. È una ferita per Cagliari, che viene deturpata e che si vede scippata del governo del proprio territorio».
POLO CIVICO Antonello Gregorini, leader del Polo civico, definisce il muro il risultato «dell'inerzia burocratica e di una carenza di comunicazione. L'opera sarebbe stata approvata nel 2006. Il problema è che viene realizzata ora che c'è un progetto di condivisione del porto approvata da tutti. Il Comune ha speso soldi per fare la passeggiata a mare di fronte all'ammiragliato, e ora questa barriera interrompe quel discorso. Le ragioni di sicurezza poi, sono opinabili».
LA CAPITANERIA Il comandante della Capitaneria Giuseppe Mastroianni precisa: «Una recinzione già esisteva, e poi non è stata la Capitaneria a prendere la decisione di realizzare quel muro. Le infrastrutture di questo tipo vengono progettate e portate a termine dal Provveditorato alle Opere pubbliche. È vero: lì ci sono abitazioni, ma di fronte sono ormeggiate le motovedette e il muro è una protezione necessaria». E la demolizione della Capitaneria? «Sì il Piano regolatore prevede questo. Quando sarà realtà, vedremo se il muro avrà ancora senso».
MICHELE RUFFI
19/02/2011