Il Polo civico conferma la manifestazione di sabato: «Basta con lo strapotere militare»
«La costruzione è indispensabile per garantire la sicurezza dell'edificio e delle navi ormeggiate». Il comando della Capitaneria di porto di Cagliari interviene nella querelle sul “muro della discordia” che sta sorgendo in piazza Deffenu. «Il progetto», spiegano dalla direzione della Guardia costiera, «è stato redatto nel 2006. Serve per le esigenze di sicurezza della sede della Capitaneria e delle unità navali ormeggiate davanti e per problemi relativi alla security portuale».
La presa di posizione è arrivata dopo le dichiarazioni di guerra avanzate dal Polo civico (che ha organizzato per sabato una manifestazione proprio davanti al muro) e alle interrogazioni del Pd in Consiglio comunale, regionale e alla Camera. «Le opere», hanno spiegato dalla direzione marittima, «costituiscono un'integrazione della recinzione preesistente che delimita una zona militare, appositamente segnalata da cartelli posti all'ingresso, prima segnalata da semplici fioriere e da un muro di altezza tale da essere facilmente scavalcato». Durante i lavori sono stati «rimossi alcuni container inutilizzati e abbattuto un caseggiato che non contribuivano al pregio della zona». Per la Capitaneria il polverone sollevato è esagerato: «Abbiamo assicurato che il transito pedonale continuerà, come per il passato, ad essere garantito attraverso gli appositi varchi».
Ma il muro non piace. E sabato, alle 11, il Polo civico, la lista che sostiene la candidatura a sindaco di Massimo Fantola, protesterà proprio davanti al cantiere. «Diciamo no a qualsiasi nuova servitù militare in città», aveva tuonato il leader del Polo, Antonello Gregorini, promotore dell'iniziativa “Contro i muri e le servitù in danno della città”. Dalle fila dell'opposizione consiliare arriva un'adesione di massima da Claudio Cugusi, esponente del Partito Democratico: «Come tutti sanno abbiamo parlato più volte di questa vicenda, sostenendo di non essere d'accordo con la costruzione del muro. Propongo di aprire la manifestazione a tutta la città e di svolgerla senza insegne di partito. Sarebbe un bel segnale di unità e maturità» ( m. v. )
17/02/2011