Ma per il piano di sviluppo del Poetto bisognerà aspettare ancora
ANTONELLO DEIDDA
CAGLIARI. La stagione dei baretti al Poetto è ufficialmente salva. Almeno per quest’anno e sino alla prossima estate niente demolizioni e nessuna ricostruzione «fai da te». La Regione ha modificato le linee guida del Pul, il piano di utilizzo del litorale e cade il macigno delle norme che avrebbero potuto imporre regole precise e tipologie uniformi per i chioschetti in riva al mare.
Ma soprattutto l’eventuale discussione del Pul avrebbe dato tempi certi sui progetti di demolizione-ricostruzione dei baretti. Dunque una buona notizia per gli aficionados della spiaggia dei centomila, già presa d’assalto domenica scorsa con il primo sole da una folla record: ottenuta a fine 2010 la proroga della concessione per un anno, una buona notizia per i gestori. La notizia meno buona è che per altro tempo ancora non ci sarà alcun piano per la risistemazione e il rilancio definitivo in chiave turistica del Poetto prossimo venturo, destinato dunque a rimanere nelle stesse precarie condizioni degli ultimi anni, stretto tra le esigenze di chi vorrebbe offrire servizi più efficenti e quelle dei residenti che desidererebbero tranquillità tutto l’anno.
È da circa due anni che il piano di utilizzo del litorale disturba i sogni dei proprietari dei baretti. «Bisogna risistemare le cose al Poetto», era stato l’ordine perentorio del Comune per chiamare intorno ad un tavolo le amministrazioni interessate al problema ma anche i privati che avevano investito nelle attività commerciali. Obiettivo? Arrivare ad una soluzione condivisa. Di rinvio in rinvio il dibattito sul futuro stesso della spiaggia (che avrebbe dovuto riguardare anche durata delle concessioni e spazi) è sempre stato rinviato. Come è stato rinviato il progetto principe, quello sulla demolizione dei baretti e sulla successiva ricostruzione secondo tipologie certe e uniformi. Ormai non c’è più questa fretta. La Regione si è impegnata a modificare le linee guida del Pul: se ne discuterà nei prossimi mesi. Forse dopo l’estate, come dovevasi dimostrare. Non basta, come ulteriore sicurezza per la tenuta dei baretti, nei prossimi giorni al massimo dovrebbe entrare in vigore un emendamento al «milleproroghe» in discussione alla Camera che in pratica dovrebbe servire da ciambella di salvataggio alle eventuali infrazioni alle leggi comunitarie commesse dalle amministrazioni. Una strada che aprirebbe alla proroga quinquennale delle concessioni, fino al 2015 e forse più: intanto le stesse amministrazioni avrebbero tutto il tempo - anche attraverso i Pul - per le normative senza incorrere nella giustizia amministrativa.
Una bella boccata d’ossigeno per i gestori dei baretti, non c’è che dire. Meno per chi vorrebbe vedere meno caos e qualche progetto in più dalle parti del Poetto che non a caso - in assenza del piano di utilizzo del litorale - rischia di restare nelle stesse precarie condizioni degli anni post-ripascimento. Tutto come prima e peggio di prima dunque. Per vedere qualcosa di nuovo e di meglio, bisognerà aspettare: aspettando di sicuro il consiglio comunale che uscirà dalle prossime elezioni. L’unica ombra riguarda l’ordinanza che un anno e mezzo fa il Comune aveva preparato sul Poetto e che prevedeva di buttare giù i chioschi e di ricostruirli secondo regole precise. La magistratura l’aveva fatta propria e in molti avevano previsto che il passo successivo sarebbero state le ruspe. Oggi è tutto fermo ma domani? «Confidiamo nella sensibilità del magistrato», dice il presidente del sindacato italiano Alberto Bertolotti. A livello nazionale e regionale (soprattutto) le buone notizie sono arrivate: «Un ringraziamento soprattutto al lavoro dell’assessore Rassu». Traduzione: non costa nulla riparlarne in autunno e salvare la stagione del mare. Ma intanto altri mesi di silenzio rischiano di far tramontare definitivamete il sogno della rinascita del Poetto.