Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Unidos, una nuova pagina del Pdl sardo

Fonte: L'Unione Sarda
14 febbraio 2011


La sfida di Mauro Pili: entro marzo cento circoli in tutta l'Isola

Unidos nasce ed è già un evento. Con i tempi che corrono, traghettare in un multisala di periferia mille persone, metà delle quali sono rimaste in piedi, è già una impresa. Mauro Pili apre una nuova via, quella del riscatto sardo senza praticare scissioni, senza traumi o contestazioni: Unidos sarà un movimento propositivo, politici e cittadini insieme per dare alla Sardegna una robusta spinta e cancellare l'insularità, gli svantaggi, la distanza fra il governo e la nostra regione. Nel segno dei Circoli della libertà, con la benedizione di Silvio Berlusconi e di Franco Frattini, ministro degli Esteri e presidente dei Circoli, nonché fra i papabili per la successione al Cavaliere. Quando sarà.
Il Pili day comincia, al Cineworld di viale Monastir strapieno, con una sigla a metà fra la fiction e il video musicale, c'è la storia politica di Pili (riviste le scarpette bianche) al fianco di un Berlusconi aitante. Voglia di Forza Italia, soprattutto del clima del '94, ma anche di cambiare questo scenario dove l'Isola appare sempre più lontana dal resto del Paese: questa l'aria che si respirava ieri, con i presenti omaggiati del volume Unidos, la nuova via dell'autonomia sarda , scritto ovviamente dal parlamentare di Iglesias, 400 pagine di storia recente fra Stato e Regione.
LA NUOVA SFIDA Il videomessaggio del ministro Frattini ha ufficialmente aperto la serata. «Unidos è un'idea alla quale lavoriamo da tempo con l'amico Mauro», ha detto il ministro, «significa coesione, unità, il valore aggiunto di questa iniziativa politica. Ci stiamo battendo per il riconoscimento dell'insularità, della specialità della vostra Isola. Con Unidos, e il significato di questa esperienza, la Sardegna trova in Pili l'interprete migliore per le sue rivendicazioni».
Sul palco, con Pili, il coordinatore nazionale dei Circoli Mario Valducci, il vicecoordinatore del Pdl Settimo Nizzi e il consigliere comunale Maurizio Porcelli. In prima fila il sindaco Emilio Floris, il deputato Bruno Murgia, decine di amministratori provinciali e locali, poi centinaia di sostenitori, persone che hanno realmente voglia di partecipare.
Nel suo intervento, Pili non ha risparmiato critiche al suo partito, dettando la linea di quello che «non sarà il mio movimento, non ci sono leader», ha detto.
«Questa è la nuova sfida», così ha aperto, «ci siamo autoconvocati perché il partito ha dimenticato il confronto, dobbiamo tornare a essere un movimento di popolo, non più chiusi nelle stanze del potere. Ognuno di voi ha scelto di essere qui: i nostri azionisti sono i cittadini, i militanti, dobbiamo saper stare dalla parte della gente». Il movimento: «I presidenti dei comitati provinciali sono i più votati nelle Province, così nei Comuni. Non guardiamo gli interessi di parte, ma quelli del popolo. Rilanciamo la sfida economica della nostra terra senza protestare per forza, dobbiamo proporre sempre una soluzione. Il nostro dovrà essere un movimento di azione». Unidos «sarà un circolo aperto, che non convoca ma va incontro alle istanze della gente. Entro marzo - promette Pili - ci saranno cento club Unidos in Sardegna». Le rivendicazioni: secondo il deputato «negli ultimi dieci la Calabria anni ha avuto stanziamenti per 23 mila euro pro capite, 18 mila in Sicilia, in Sardegna solo 3 mila, saremo noi a mettere in atto un'azione di contrasto».
I LEADER Per Valducci «l'esperienza di Unidos è da mutuare nel resto d'Italia, questo è il federalismo della politica». Floris, che ha “preteso” la tessera numero 1, è sicuro: «Oggi comincia una nuova fase». Con loro, sul palco decine di amministratori, di cittadini, di sostenitori, pronti a dare una mano. «Non più pocos, locos y mal unidos», ha gridato Pili dal palco, «servirà passione e coraggio, ma ce la faremo». Ora è il momento di crescere, il Pdl Sardegna è una realtà.
ENRICO PILIA

12/02/2011


maggioranza
L'asse Pdl-Udc non teme i diktat romani


Una prova di forza, e di tenuta, che non spaventa i leader in campo. L'asse fra Giorgio Oppi e Ugo Cappellacci dimostra di saper reggere anche alle cannonate in arrivo dall'altra parte del Tirreno. «Fuori l'Udc dalle giunte con noi», ha tuonato Silvio Berlusconi in questi giorni, più volte. Ma sono due gli indizi che consentono di stabilire che la giunta sarda non cambierà aspetto, per ora. Sabato sera, solo pochi minuti dopo la prima condanna pubblica all'esilio per l'Udc da parte di Berlusconi, era stato proprio Cappellacci a precisare che l'alleanza sarda vive di equilibri particolari e, soprattutto, funziona. Lo stesso governatore, questa volta in compagnia del leader sardo dell'Udc (e suo fedele assessore) ha replicato anche due giorni fa al secondo missile inviato da Palazzo Chigi: «Il progetto del centrodestra sardo va avanti con ottimi risultati», ha detto Cappellacci. Tuttavia, c'è un terzo fattore rischia di pesare molto più degli altri: senza l'Udc, soprattutto quando il Partito della nazione sarà gruppo, la maggioranza sarebbe quantomeno traballante.
IL CASO PDL La sensazione è che il Pdl i problemi ce li abbia in casa propria. Perché più di un alleato sussurra che «la maggioranza è unita, se non fosse per le fibrillazioni del Popolo della libertà». L'ultima iniziativa di Mauro Pili (ne parliamo in questa pagina) regala l'immagine di un partito con troppe figure che hanno voglia di brillare, ma poco capaci di fare squadra. Solo 48 ore fa si è consumato uno scontro istituzionale del quale non si ricordano precedenti con questi toni: il confronto a colpi di comunicati fra la presidente del Consiglio Claudia Lombardo e il governatore è legato a uno specifico fatto tecnico (mancate comunicazioni al Consiglio sulla vertenza entrate, in sintesi) ma è il risultato finale di una ruvida contesa politica che si sta consumando dentro il Pdl. Dove la candidatura di Giuseppe Farris alla Provincia di Cagliari ha costituito il momento di massimo scontro.
I VERTICI Questo pomeriggio, il coordinamento regionale del Pdl si ritrova nella sede di Cagliari per una riunione non proprio di routine. Ci sono le amministrative dietro l'angolo, con la partita di Cagliari da affrontare con cura: il partito, dal suo interno, darà il via libera alla candidatura di Massimo Fantola? Lunedì scorso, il coordinamento è saltato a poche ore dall'inizio, complici - la versione ufficiale - ritardi aerei o cancellazioni di voli. Con le acque meno agitate, oggi si discuterà meglio, mentre martedì 15 la maggioranza si ritrova per affrontare (così recita l'ordine del giorno) temi tecnici come la riforma sanitaria o quella del sistema idrico. Ma la politica, nel senso della caccia al consenso, resterà in copertina.
FACCIA A FACCIA A proposito di alleanze, ieri notte Oppi, che in giunta guida l'assessorato all'Ambiente, ha ribadito «grande stima e massima fiducia verso il presidente Cappellacci». Proprio martedì, in occasione del vertice a Villa Devoto, ci sarà il primo vero faccia a faccia tra Pdl e Udc dopo l'ultimatum di Berlusconi. E nessuno vorrà cambiare il percorso politico che il centrodestra sardo sta compiendo: «Siamo convinti che qui i rapporti continueranno a essere buoni come lo sono sempre stati», ha detto Oppi, «non posso far altro che attenermi alle dichiarazioni dei giorni scorsi del presidente Cappellacci che parlano di asse portante Pdl-Udc». L'asse tiene, nonostante qualcuno, a Palazzo Chigi, non la pensi così.
E. P.

12/02/2011