Università e Arst lanciano il progetto per sviluppare i trasporti ecologici
MELONI Lo scopo è promuovere i servizi che già abbiamo a disposizione, altrove gli esiti sono stati ottimi
ALESSANDRA SALLEMI
CAGLIARI. Cinquemila cagliaritani salgono ogni giorno sulla metropolitana leggera: attraverso un questionario del Centro ricerche modelli e mobilità dell’università di Cagliari entro marzo si saprà com’è avvenuto questo radicale cambiamento del comportamento in favore di una mobilità considerata nel mondo l’unica che ci salverà dal disastro ambientale.
Ma non succederà solo questo. Nel sito web aperto dal Crimm (il centro ricerche) in collaborazione con Unidesign (Paolo Orione e Alessandro Mazzetti) si potrà conoscere «l’offerta di mobilità sostenibile attorno alla linea rossa di Metrocagliari, tratto piazza Repubblica-San Gottardo - spiegava ieri nell’aula magna di Ingegneria Silvio Porcu, esperto di social marketing -, nel sito ci sarà non solo la localizzazione delle fermate e i punti dove acquistare i biglietti, ma anche come, una volta scesi dal metrò, si possa raggiungere la propria destinazione in bicicletta o in pullman». Tutto il progetto si chiama «Casteddu mobility styles», il tema della ricerca è offrire ai cittadino una risposta al quesito: come arrivo a destinazione utilizzando non l’auto ma un sistema di trasporto sostenibile. E’ utile ricordare che tra Cagliari e Monserrato (stessa tratta di Metrocagliari) si registrano «150 mila passaggi veicolari» che nell’arco di una giornata immettono nell’atmosfera 90 tonnellate di anidride carbonica, il gas causa del riscaldamento della superficie terrestre. Se gli stessi spostamenti fossero fatti su metrò, le immissioni nell’atmosfera sarebbero il 90 per cento in meno. Il trenino, insomma, è un sistema di trasporto ecologicamente sostenibile.
L’approccio del Crimm al tema metropolitana leggera è nuovissimo. Non si parla più di metropolitana di superficie apprezzando o criticando il progetto, lanciato almeno un paio di volte sulla scena politica, sponsorizzato dalla Provincia di Milia e dalla Regione di Soru con un’ipotesi di tracciato completo da 320 milioni di euro, ma ripetutamente bocciato, o boicottato, dal centrodestra a favore di una metropolitana sotterranea. Il dibattito, in passato, si è concentrato sull’aspetto tecnico (ha spiegato Carlo Poledrini direttore dell’Arst), ma le scelte dei cittadini «prescindono da valutazioni ingegneristiche. I cittadini vogliono raggiungere il punto A partendo dal punto B e cercano il modo più conveniente». Poledrini ha ricordato anche che «la domanda di trasporto di chi proviene da fuori Cagliari non ha ancora trovato diritto di cittadinanza», ogni giorno 8 mila persone arrivano in piazza Matteotti da Pula, da Capoterra e devono prendere altri mezzi per arrivare a destinazione, «la necessità di una mobilità sostenibile supera le esigenze della città in sè». Italo Meloni, docente universitario direttore del Crimm: «Il progetto mira a promuovere i servizi che già abbiamo a disposizione. Cambiando anche di poco i nostri comportamenti quotidiani possiamo raggiungere miglioramenti interessanti. Con la ricerca cerchiamo di capire i tratti del comportamento di ciascuno di noi che potrebbero portare a usare Metrocagliari. Oggi siamo più disponibili a camminare a piedi, a parcheggiare l’auto lontano, a usare la bicicletta, a capire che usare meno l’automobile migliora la qualità della vita. Sono tutte leve che altrove hanno reso possibile l’introduzione nella mobilità di buone pratiche con ottimi risultati. E la sostenibilità può davvero diventare un biglietto da visita di Cagliari».
L’Uomo Ragno sul trenino
CAGLIARI. Sono Iron Man, la Cosa, l’Uomo Ragno, Hulk e Fiamma i viaggiatori di Metrocagliari lungo la linea rossa che, sulla cartina, collega piazza Repubblica a Gottardo di Monserrato. E’ la simpatica provocazione del cartoncino di presentazione del progetto che vuol trovare «forme di mobilità sostenibile complementari alla Linearossa Repubblica Gottardo». Non si può descrivere il viaggiatore tipo dell’unico piccolo metrò di Cagliari perché non lo si conosce. Così, il questionario della prima parte del progetto (spiegava ieri Erika Spissu, ingegnere) è destinato a chi usa già il metrò: per sapere come far crescere la mobilità sostenibile bisogna studiare i comportamenti prima degli utilizzatori poi, nel tempo, di chi abita o lavora a 350 e 500 metri dalla linearossa. A poco a poco, nel sito, lo staff dei giovani ricercatori inserirà tante informazioni anche sullo shopping possibile attorno alla linearossa. Il punto è: quando la linea si potrà estendere? Poledrini direttore Arst ieri ha annunciato che il proseguimento per il policlinico è praticamente finito. Ma altri prolungamenti sono già progetto (da anni) e aspettano solo il finanziamento. (a.s)