Niente nuove competenze per il blocco dei funzionari comunali
Le cause che hanno impedito di applicare il decentramento e la partecipazione
. Tonio il Furioso non le manda a dire. Il presidente della municipalità
di Pirri in primo luogo se la prende col sindaco Emilio Floris. Il problema è semplice: la municipalità era nata per rispondere alle esigenze di maggiore autonomia di Pirri, già Comune autonomo sino al 1928. Ma «a tutt’oggi è stato fatto pochissimo. In questo modo non serve a niente», afferma Melis. «Il problema - continua - è che il primo cittadino avrebbe dovuto imporsi: chiedere l’applicazione delle nuore regole». La Giunta giustifica la non applicazione del decentramento affermando che sono stati i funzionari a porre una serie di problemi. «Ma il sindaco, se vuole - continua Melis - può benissimo spostare un dirigente e metterne un altro. È in suo potere. Con Mariano Delogu (già sindaco di Cagliari, oggi senatore) i funzionari avrebbero fatto quello che l’amministrazione richiede».
Ora si rischia di perdere anche la municipalità e di essere messi nel calderone dell’annullamwento delle circoscrizioni, previsto dalla Finanziaria nazionale per le città con meno di 250mila abitanti. «Io ho chiesto al primo cittadino di sapere se è possibile salvare almeno Pirri, facendo alcune modifiche. Il sindaco mi ha risposto che ha chiesto al ministero. Ma non gli è stata data ancora alcuna risposta. Allora io ho scritto, l’altro ieri, direttamnte al ministro dell’Interno Roberto Maroni. Ho domandato di sapere se Pirri potrà, come municipalità, continuare a vivere e in che modo. Così come è oggi questa autonomia serve a ben poco».
Nello stesso tempo, però, continua Melis, alcune cose siamo riusciri ugualmente a farle: dall’ampliamento del cimitero, ai vasconi per arginare gli acquazzoni, agli interventi sull’ex Vetreria (come i bagni), al passaggio a livello per via Amper e diverse altre. Ma quando mi sono candidato a presidente della municipalità, sapevo altre cose: che la nostra autonomia sarebbe stata non solo nominale. Invece così non è stato». A questo punto anche se Pirri sarà «salvato, non so se mi ricandiderò alla presidenza. Voglio garanzie sul futuro. Così non è possibile andare avanti». Melis si riconosce anche il merito «di avere uniti tutti, di qualunque partito, ci siamo mossi in modo unitario. Non c’erano bianchi o neri, ma persone che si sono battute per risolvere i problemi di Pirri. Ora abbiamo un ufficio per l’edilizia e, dopo mille richieste, anche un geometra». Ma il dente avvelenato è legato alla non applicazione delle funzioni che avrebbe dovuto avre Pirri. «Spesso ho pensato - copntinua Melis - di fare una denuncia verso i funzionari del Comune per omissioni di atti d’ufficio». Tonio il Furioso, a votato da oltre il 53 per cento dei pirresi, ribadisce: «Se tutto resta così non servirà a niente. L’autonomia deve essere reale». (r.p.)