Comunali. I finiani ipotizzano un'alleanza di centrodestra senza il partito maggiore: «Ci hanno escluso da tutto»
Artizzu: siamo con Fantola ma serve un chiarimento
Se diecimila (e oltre) voti vi sembran pochi, i motivi per abbandonare il partito che lo aveva visto primeggiare nelle ultime consultazioni regionali devono essere senz'altro di più. Ignazio Artizzu (47 anni, giornalista Rai, da due legislature consigliere regionale, a capo riconosciuto della potentissima lobby dei cacciatori) ha deciso di non tornare indietro e di giocare sino in fondo la scommessa di Futuro e libertà. Tanto che nel prossimo fine settimana sarà alla testa della rappresentanza sarda che a Milano parteciperà al congresso costituente del movimento che si riconosce nel presidente della Camera Gianfranco Fini.
Il partito avrà una struttura anche in Sardegna?
«Seguendo il percorso che verrà stabilito dalle regole del partito che va a costituirsi. Per ora i coordinatori sono stati nominati dai vertici, molto presto verranno scelti dalla base».
Con che spirito vi avvicinate alle prossime scadenze nell'Isola?
«L'appuntamento più importante è senz'altro quello con le elezioni comunali di Cagliari. Noi, già da alcune settimane, ci siamo espressi a favore di Massimo Fantola, che consideriamo un candidato autorevole. Ma lo abbiamo fatto quando ancora altri non si erano pronunciati. Di questo chiederemo che si tenga conto. Non siamo certo i parenti poveri, da tenere in un angolo».
Si riferisce alla polemica col Pdl? Berlusconi è tornato a mettere in forse le alleanze locali col terzo polo.
«Le dichiarazioni di sabato da parte del premier non mi spaventano e non credo incutano timore nemmeno ai nostri vertici nazionali. In ogni caso il nostro referente, a proposito delle comunali di Cagliari, è Fantola. Non ci interessa discutere con altri».
Intende dire che sareste voi a mettere in dubbio l'alleanza col Pdl?
«Non crediamo alle logiche dei sondaggi di comodo e non accettiamo di passare al vaglio di nessuno. Non ci spaventa affrontare le elezioni con un'alleanza di centrodestra che faccia a meno del Pdl e nemmeno l'ipotesi di andare da soli».
Perché quest'astio nei confronti del partito nelle fila del quale appena nel 2009 è stato eletto?
«L'astio non è mio. Chieda piuttosto a Cappellacci perché ci ha escluso dalla maggioranza e non ci convoca per i vertici a villa Devoto. E perché ha deciso che Fli non deve avere una sua rappresentanza in Giunta. Ormai possiamo essere considerati un partito dell'opposizione. Ma non certo per colpa nostra, visto che anche durante la discussione della legge finanziaria abbiamo più volte assicurato il numero legale».
Ci sono margini di trattativa?
«Allo stato noi siamo alternativi al Pdl. Figuriamoci se possiamo accettare veti da loro. Se ci saranno le condizioni ci alleeremo in nome di Fantola. Altrimenti saremo avversari».
E questo non è un aut aut?
«La nostra è una posizione serena e libera. Mi pare logico dire che l'alleanza per le comunali non si può scorporare da quella in Regione. Noi siamo fermi nell'indicazione di Fantola, sul quale mi risulta che sia la convergenza di tutti i gruppi rappresentati in Consiglio, tranne uno».
Alleanze a parte, che idea vi siete fatti per il futuro di Cagliari?
«Emilio Floris ha pensato di dare alla città una sua dimensione al centro del Mediterraneo e quest'idea valida merita di essere realizzata. Andrà valorizzata l'area metropolitana, che dà servizi a tutta la Sardegna e dunque deve avere più risorse. Serviranno decoro, pulizia, trasporti pubblici efficienti, realizzare infrastrutture e investire sulla cultura, iniziando dal salvataggio del Teatro Lirico».
ANTHONY MURONI
08/02/2011