La direzione regionale per i beni culturali impone il «decreto di tutela» per il monumento di Sant’Avendrace
L’intervento deciso sulla base delle norme del Codice Urbani
CAGLIARI. Dopo la sovrintendenza è arrivato il «decreto di tutela» della direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Sardegna. Nei giorni scorsi l’ufficio ministeriale aveva bloccato i lavori della rotatoria in cui si incrociano viale Trieste e viale Trento (destinata ad agevolare l’ingresso alle torri dei Fenicotteri) perchè a due passi dal cantiere si trova l’antica croce stazionaria che segnava il confine della città in epoca medievale e indicava l’imboccatura della strada romana per Porto Torres, poi diventata l’attuale Carlo Felice. Ora il decreto della Regione che impone la tutela del monumento sulla base del Codice Urbani del 2004. In particolare viene sottolineato come la croce di Sant’Avendrace sia una delle 5 superstiti e come tale vada protetta assieme all’area di rispetto».
Il progetto del Comune, che coinvolgeva anche «l’area di rispetto» della croce, avrebbe eliminato due Ficus retusa e un Ginkgo biloba. Il comitato nato per salvare la zona verde, composto da studenti e intellettuali (a cui hanno aderito anche gli Amici della Terra, il Gruppo di intervento giuridico, Italia Nostra e Cagliari social forum) ha sottolineato come il Ginkgo biloba è una pianta originaria del Giappone, particolare e rara per la città. Per ammirarne una della stessa specie bisogna fare una visita all’orto botanico di viale Fra Ignazio. Tra l’altro la pianta è ritenuta miracolosa per le sue svariate proprietà terapeutiche. Secondo gli studiosi comparve sulla terra alcuni milioni di anni fa, tanto che fu definita da Darwin un fossile vivente, longevo e resistente. E pare sia l’unico albero sopravvissuto alla bomba atomica di Hiroshima.