NUCLEARE
CAGLIARI. Le parole d’ordine di chi non vuole il nucleare sono chiare: in Sardegna produciamo già più energia di quanto «ce ne occorra», l’isola è ricca di risorse alternative da utilizzare per le energie rinnovabili, non vogliamo che l’isola sia gravata anche da altre servitù per arrivare a essere un’isola completamente militarizzata. Poi c’è anche la difesa delle bellezze «della nostra terra, delle nostre acque, dell’agricoltura e della pastorizia». Per rimarcare il «no» al nucleare vi sarà una pedalata ecologica con appuntamento in piazza Giovanni XXIII il 20 di questo mese alle ore 10. La manifestazione è promssa dall’associazione «Ciclisti per una mobilità sostenibile». L’obiettivo è quello di sensibilizzare la cittadinanza sulla «non necessità» di centrali nucleari e, in particolare, di una struttura simile in Sardegna. Il tutto in vista del referendum consultivo sardo contro il nucleare che si terrà il 15 maggio. La Sardegna, viene detto dai promotori, ha un’estensione simile a quella evacuata dopo il disatro di Cernobyl. Mentre le centrali che si vorrebbero impiantare in Italia sono di terza generazione, con la produzione di scorie.