Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il Comune pronto a salvare la Municipalità

Fonte: L'Unione Sarda
7 febbraio 2011

Pirri. La commissione approva una modifica dello statuto: presto il via libera del Consiglio

La legge finanziaria del 2009 aveva decretato la loro fine: le Circoscrizioni hanno pochi poteri, gravano sul bilancio comunale e l'utilità, come dicono gli stessi presidenti e consiglieri è molto limitata. Invece giovedì sera la commissione Statuto del Comune ha lanciato un salvagente importantissimo alla Municipalità di Pirri: sopravviverà, non verrà soppressa come gli altri cinque parlamentini e continuerà a dare alla frazione quell'autonomia storica della quale ha sempre goduto.
La commissione ha approvato una modifica dello statuto comunale che consente di salvare l'assemblea di via Riva Villasanta. Ora toccherà al Consiglio comunale, durante una delle prossime sedute, dare il via libera definitivo alla delibera salva-municipalità. Come andrà a finire? È quasi certo che l'aula di via Roma approverà la modifica, visto anche che all'ordine del giorno, qualche settimana fa, c'era già una proposta di delibera (di iniziativa consiliare) per il “Riconoscimento della Municipalità di Pirri”.
E le altre Circoscrizioni? La Finanziaria di due anni fa non sembrava lasciare molte scelte: con le prossime elezioni amministrative, dovranno chiudere. Anche se l'ultima parola non è detta, per due motivi: il primo è che la Regione potrebbe far valere la propria autonomia e varare una legge ad hoc, che le salvi. Ovviamente, prendendosi in carico il pagamento di gettoni e indennità per i componenti dei parlamentini. In Consiglio regionale da qualche mese sono stati depositati due disegni di legge. Uno firmato da consiglieri del centrodestra, uno da quelli di centrosinistra. A dimostrazione di quanto l'argomento sia bipartisan. La seconda ragione è la nascita di un movimento - rigorosamente trasversale -, di politici che chiedono di fare marcia indietro.
Ma quanto spende il Comune per quelli che fino a pochi anni fa si chiamavano (anche se con nette differenze) Comitati di quartiere? Nel 2009 Palazzo Bacaredda ha pagato 39.100 euro per i gettoni di presenza in consiglio e nelle varie commissioni.
Più 21.400 euro di indennità ai 6 presidenti, nonostante 3 percepissero (per via di altre cariche) uno stipendio ridotto. Nel 2010 ai 114 consiglieri sono andati 13.600 euro e ai presidenti 33.550 euro, visto che nel frattempo i 3 “a indennità ridotta” hanno ripreso a incassare il gettone pieno. ( m.r. )

06/02/2011