via peschiera
Una spedizione nel sottosuolo della zona alta di via Is Mirrionis per capire cosa possa aver provocato la frana di via Peschiera. La faranno nei prossimi giorni gli speleologi del Gruppo cavità cagliaritane che hanno già una loro idea: «Quasi certamente», spiegano Diego Scano e Marcello Polastri, «i detriti franati dovrebbero essere finiti in una delle tante cavità sotterranee che esistono nell'area di piazza d'Armi e viale Merello».
Il gruppo ricorda che ogni anno, soprattutto nel periodo estivo, tornano d'attualità gli smottamenti. Sarebbe necessario effettuare un'indagine approfondita vista la presenza «di due bacini idrici profondi nel punto massimo 5 metri che preoccupano perché non è stato accertato dove l'acqua che scorre in un ruscello sotterraneo vada a finire».
Nel sottosuolo tra le via Marengo, Montenotte, Castelfidardo, Peschiera, Is Mirrionis e piazza d'Armi esiste un dedalo di ambienti sotterranei. «Le cavità artificiali», ricordano i due membri del gruppo, «di questi sotterranei sono stati ricoperti da terra, poi spinata, sulla quale sono sorte strade e palazzi. Basta così una perdita idrica per far scivolare la terra e aprire voragini come quella di via Peschiera».
11/08/2008