Il 18 e il 19 il musical al Teatro Lirico di Cagliari
Giulia Ottonello, da “Amici” a “Cats”, la parabola della cantante genovese
Nel celebre musical “Cats”, tratto da “Old Possum's Book Of Practical Cats”, raccolta di poesie per l'infanzia scaturite dalla fantasia del grande Thomas Stearns Eliot, Grisabella è la gattina un tempo affascinante che, dopo aver lasciato il gruppo dei Jellice Cats, si ritrova sola e in miseria. Dopo varie vicissitudini, sarà lei a conquistare il privilegio di salire la scala che la porterà all'Heaviside Layer, per volere del gran capo Deuteronomio. Nella versione italiana della famosa messinscena webberiana che debuttò a Londra trent'anni fa, proposta al Lirico di Cagliari il 18 e il 19 febbraio dalla Compagnia della Rancia per la rassegna “La Musica che gira intorno” curata da La via del Collegio, a vestire i panni di Grisabella sarà Giulia Ottonello, ugola di gran pregio saltata fuori anni fa dal vivaio di “Amici”, ospite l'altro ieri a Videolina della trasmissione “Lapola no cost” insieme con Andrea Verzicco, responsabile artistico della Compagnia.
«Dopo due anni di repliche, Grisabella tra poco andrà in vacanza, visto che proprio a Cagliari si concluderà una lunga tournée che dal 2009 ha girato in tutti i maggiori teatri del nostro Paese», afferma la 26enne cantante genovese, non nuova al mondo del musical: «In passato ho interpretato il ruolo di Kathy Selden in “Cantando sotto la pioggia”, al fianco di Raffaele Paganini. Successivamente ho rivestito il ruolo della sirena in un progetto originale e innovativo intitolato “Squali”».
Rispetto all'originale, quali sono le maggiori novità apportate dal regista Saverio Marconi in questa nuova versione?
«Prima di tutto, devo dire che lo spirito originale del musical di Webber non è stato minimamente tradito. Marconi ha dato una rinfrescata generale: coreografie, scenografie, costumi. Il messaggio di fondo rimane lo stesso e anche l'ambientazione è rimasta per lo più invariata. Nella versione inglese la storia è immaginata in una discarica. Saverio ha pensato a un luna-park in disuso, una giostra arrugginita e inattiva ormai da molto tempo. I costumi sono della maison Coveri. Al posto delle classiche tutine aderenti, sono stati utilizzati tessuti morbidi che rendono i protagonisti meno umani e più felini».
Come si è trovata a interpretare in italiano un brano famoso come “Memory”, inciso anni fa da gente come Barbra Streisand e Céline Dion?
«Non ho avuto difficoltà. Proporre i pezzi della colonna sonora nella nostra lingua è a mio parere un passo avanti per il musical italiano. La traduzione-adattamento fatta da Michele Renzullo e Franco Travaglio ha dato molte soddisfazioni. All'inizio, visto che si parla di un grande classico, c'era qualche preoccupazione, ma poi tutto è andato per il meglio. Si è cercato di mantenere il più possibile l'originalità del testo, le parole sono quelle».
E sul versante coreografico? Come ha lavorato Ezralow?
«Daniel è un coreografo poliedrico e inusuale. Da lui non ci si deve aspettare la tecnica codificata della danza, come finora tramandata dall'originale, bensì una visione personale, attuale e, per certi versi, proiettata nel futuro».
Ha partecipato alle primissime edizioni di “Amici”: cosa pensa dell'odierno programma della De Filippi?
«La trasmissione è cambiata molto. Ha avuto un'evoluzione importante e da anni registra un successo strepitoso. Ci sono ottimi cantanti e ottimi danzatori. Un tempo, però, c'erano anche le prove di recitazione: mi dispiace che oggi non ci siano più».
CARLO ARGIOLAS
02/02/2011