Il caso. In serata la Squadra mobile della questura ha fermato un gruppo di rumene
Previsto un vertice in prefettura. Ieri decine di controlli
Il vertice in prefettura potrebbe essere convocato già durante questa settimana. Ieri decine di controlli sulle prostitute.
Prostitute e protettori sotto casa, rapine. Anche qualche sparatoria: a giugno del 2010 un cliente non esitò a sparare un colpo in aria per minacciare una ragazza rumena e rubarle la borsetta. Scene di ordinaria follia in viale Trieste e dintorni, di cui si occuperà nei prossimi giorni il Comitato provinciale per l'ordine pubblico. L'incontro tra Prefetto, sindaco e vertici delle forze dell'ordine potrebbe avvenire questa settimana o, al massimo, la prossima.
IL SINDACO «Ne ho già discusso col prefetto: ci vedremo nei prossimi giorni per decidere come affrontare il problema. La riunione è in programma da tempo», dice il sindaco Emilio Floris.
Di cosa si parlerà? Sicuramente verrà analizzata la situazione della fetta di città che va da piazza del Carmine a via Simeto, passando per viale Trento, uno dei cuori amministrativi della città dove di notte lavorano le professioniste del sesso a pagamento. E si studieranno le contromisure che, secondo Floris, possono arrivare solo sotto forma di un «piano che coinvolga tutte le istituzioni».
I CONTROLLI E intanto ieri la Squadra mobile della questura ha portato a termine diversi controlli: in serata sono state fermate e accompagnate in via Amat decine di prostitute. Sono stati controllati i permessi di soggiorno e documenti delle ragazze, quasi tutte rumene, che sono state rilasciate. Un segnale chiaro: d'ora in poi il livello di tolleranza sarà basso, molto basso. E un nuovo giro di vite arriverà dopo la riunione del Comitato.
LE MOSSE Il primo cittadino aggiunge: «Dobbiamo impedire che questo traffico avvenga in una zona che per forza di cose è sempre più centrale. Non è la prima volta che ci troviamo costretti a intervenire. In passato abbiamo già affrontato e risolto il problema, ma si tratta di una questione ciclica: purtroppo le prostitute si spostano per un po' di tempo, ma poi ritornano. Dobbiamo predisporre un piano serio perché questo non succeda più: le famiglie che abitano in quelle zone devono essere tutelate, e si deve evitare qualsiasi sfruttamento».
I PROVVEDIMENTI Per questo il prefetto «emanerà sicuramente i provvedimenti adatti», ma si tratterà probabilmente di applicare ciò che già esiste: «Ci sono tante direttive precedenti che purtroppo sono rimaste inascoltate. Ecco perché serve un piano organico e una grande cooperazione interna».
E magari un inasprimento delle sanzioni amministrative per i clienti: «Parleremo anche di questo nell'ambito dell'azione di coordinamento».
Un provvedimento che andrebbe nella stessa direzione del disegno di legge presentato dal ministro per le Pari opportunità Mara Carfagna, ancora fermo (da due anni) negli uffici delle Commissioni del Senato. La nuova normativa modificherebbe sensibilmente la legge Merlin, e introdurrebbe il reato di «esercizio della prostituzione in luogo pubblico». Quindi ad essere colpiti non sarebbero più soltanto i clienti (che ora rischiano una sanzione amministrativa), ma anche le prostitute. Nessun cambiamento invece per chi riceve i propri clienti in appartamenti privati. Il ddl prevede l'arresto da 5 a 15 giorni per prostitute e clienti e un'ammenda da 200 a 3.000 euro. E stabilirebbe multe da 15 mila a 150 mila euro per chi sfrutta la prostituzione minorile, oltre a una pena che va da 6 a 12 anni. Dal 13 maggio del 2009 però il testo di legge è fermo a Palazzo Madama: dovranno esprimersi le commissioni Affari costituzionali e Giustizia.
MICHELE RUFFI
02/02/2011