Nel blog
In casa Pd le polemiche sul flop di Antonello Cabras non si sono ancora spente e sono, anzi, destinate ad aumentare. E l'editoriale apparso ieri sul sito di Sardegna Democratica (l'associazione che fa riferimento all'ex presidente della Regione Renato Soru e all'ex assessore alla Cultura Maria Antonietta Mongiu), senza firma, potrebbe contribuire a rinfocolarle.
LA DICHIARAZIONE L'ultimo capoverso dell'intervento (intitolato “A Cagliari possiamo vincere”) recita così: «Il centrosinistra tutto ha un candidato sindaco. Si chiama Massimo Zedda. È il nostro candidato ed è il candidato di Renato Soru. Il suo programma per Cagliari è fondato su quanto la giunta Soru aveva programmato per la città e che un sindaco ed una giunta incapaci avevano rigettato. Noi ci batteremo perché quel progetto si concretizzi. È per questo che il centrosinistra deve mettere in campo le sue forze migliori, fare delle liste elettorali inclusive e autorevoli che sappiano parlare a tutta la città».
IL SOSTEGNO Un endorsement in piena regola, che suona come un'investitura ex post per Massimo Zedda, del quale ufficialmente Soru era avversario nella campagna elettorale per le primarie. L'ex governatore, infatti, in ogni occasione pubblica aveva ribadito il suo sostegno ad Antonello Cabras, candidato unico del Pd.
IL CHIARIMENTO A notare la stranezza di questo tipo di ragionamento («non si tratta solo di una dichiarazione ufficiale di sostegno a Zedda, ma quasi di una rivendicazione della paternità del suo programma», si fa notare, in ambienti vicini a Silvio Lai) è stato più di un dirigente del partito, che della questione ha intenzione di parlare lunedì prossimo, nella prossima riunione dell'esecutivo regionale.
L'ANALISI In verità non è automatico attribuire a Renato Soru la decisione di esternare un sostegno così diretto al candidato di Sinistra, ecologia e libertà: se c'è da credere all'impegno a favore di Cabras, espresso dall'ex presidente, bisogna prendere in considerazione il fatto che alcuni dei suoi fedelissimi non lo hanno seguito. E questo era già emerso durante la campagna elettorale nei commenti sul blog.
I DISTINGUO «Credo sia un errore "caratterizzare" troppo il candidato Massimo Zedda, visto che dovrà rappresentare l'intera coalizione. Dire che il suo programma è l'eredità di Soru mi sembra prematuro - dice il consigliere regionale Chicco Porcu - è più giusto considerarlo il candidato dell'intera alleanza, consentendogli di aprire un tavolo di confronto con tutti. Tirarlo per la giacchetta potrebbe essere controproducente».
CASTANGIA: ACCETTARE L'ESITO Ieri si è espresso a sostegno di Zedda anche il segretario provinciale del Pd Thomas Castangia: «Occorre accettare il risultato senza polemiche. Sono 18 anni che il centrosinistra perde a Cagliari, evitiamo con sterili polemiche di consegnare da subito la vittoria a tavolino ai nostri avversari». (a. mur.)
02/02/2011
L'analisi. Il commento sul voto dei dirigenti di Sinistra ecologia e libertà
Il vincitore: «Sono state primarie vere» E all'interno dell'Idv si riapre lo scontro
Renato Soru ha chiarito che lo sosterrà. Come la Federazione della sinistra. «Il fatto che il candidato sindaco del Capoluogo sia il risultato di 2500 voti, e non diecimila, la soglia ritenuta congrua, costituisce un problema politico. Ma», ha chiarito ieri il segretario regionale del Prc Gianni Fresu, «abbiamo sempre ribadito che pur non partecipando alle primarie ne avremmo rispettato il responso, e così sarà». Resta il veto del coordinatore regionale dell'Italia dei valori Federico Palomba che, contrapponendosi ancora una volta al segretario provinciale Roberto Milia e al consigliere regionale Adriano Salis (che sostengono Zedda) ritiene il risultato delle primarie «non rappresentativo della ricca e articolata realtà cittadina» e invita a cercare un altro candidato.
CRITICHE ALL'IDV Lui, il vincitore, a Palomba dice che «dovrebbe imparare a rispettare le regole della democrazia». Si sente forte, Zedda, e, soprattutto, legittimato da «primarie vere». Perché è vero che hanno votato 5628 elettori, 2588 dei quali hanno scelto lui, e che sono meno dei 7238 delle primarie precedenti. Però è altrettanto vero che Gian Mario Selis, sostenuto da Democratici di Sinistra, La Margherita, Progetto Sardegna, Socialisti Democratici Uniti, Udeur, Repubblicani Europei, Liberali, Colori della Terra, nel 2006 vinse con il 47,6% dei voti e Zedda ha avuto il 46,07%. Quanto ai voti assoluti, Francesco Agus coordinatore cittadino, fa notare che allora «il candidato del Psd'Az, Patrizio Rovelli, ne prese 1590». Di più: Gianni Loy, concorrente indipendente, ne raccolse 1684. Come dire: il centrosinistra lì era e lì è rimasto.
PROVINCIALI E PRIMARIE Per spiegare il calo assoluto di voti della coalizione, Agus lega le primarie per le Comunali alle elezioni che le hanno precedute, cioè le Provinciali. Ebbene, se nel 2006 per Milia votarono 35.069 elettori, nel 2010 i voti furono 17.505, il 50% in meno. «Alle primarie ha votato circa il 20% in meno», fa notare Agus. È da qui, da questo calo, che si deve partire per valutare il numero dei votanti. C'è una certezza: «Gli elettori non accettano più di ratificare scelte fatte dalle segreterie» e, al contrario, «premiano alternative vere».
NON SOLO GIOVANI E, attenzione, non sono stati solo giovani. Secondo quanto emerge, per ora informalmente, dai sondaggi effettuati ai seggi dagli studenti della facoltà di Scienze politiche, a votare per Zedda sono stati elettori di tutte le età. Ecco perché «mai come ora siamo pronti a giocarci la partita sino in fondo», chiarisce il candidato sindaco in pectore. Che invita il resto della coalizione a rispettare i patti sul sostegno al candidato vincitore: «Incontriamoci, compattiamoci e parliamo di programmi».
ANCHE NOI MODERATI All'Upc che sostiene che «a Cagliari si vince solo con un candidato moderato», Zedda risponde: «Anche noi siamo moderati ma non amiamo quel moderatismo che significa non dire mai no per paura di scontentare qualcuno».
Anche per Luigi Cogodi, uomo forte della sinistra cagliaritana, «il tratto più evidente del risultato è l'annuncio popolare di una volontà di cambiamento e di ricambio sostanziale nel governo della città». Quanto al limite di partecipazione al voto, «è un fatto preoccupante e riguarda tutte le consultazioni elettorali». Un esempio: «Milia governa la provincia con il 12% dei voti e la sua elezione è comunque legittima». Ergo: lo è anche quella di Zedda.
FABIO MANCA
02/02/2011