Cabras nettamente sconfitto. Affluenza a picco rispetto al 2006
Il candidato “vendoliano” raccoglie 2588 preferenze, il senatore staccato di oltre 600 voti. Bene l'indipendente Petrucci, crollo dell'affluenza.
Il crollo del Pd ha spianato la strada alla nascita di una nuova e giovane stella nel firmamento del centrosinistra. Massimo Zedda, 35 anni, consigliere regionale e comunale di “Sinistra, ecologia e libertà”, in barba a tutte le previsioni si è imposto nettamente nelle elezioni primarie con il quale la coalizione ha scelto il suo candidato a sindaco. Battuto il senatore Antonello Cabras, grande favorito della vigilia, respinto dalla base del suo partito. I “soriani” non gli hanno perdonato i suoi antichi dissidi con l'ex governatore, mentre un'altra larga fetta lo ha forse ritenuto troppo “vecchio” per rappresentare le istanze dell'elettorato. Il dissenso si è trasformato in astensionismo: a votare sono andati in 5628, circa il 25 per cento in meno rispetto alle consultazioni vinte da Gianmario Selis cinque anni fa, quando votarono in più di 7300. In via Emilia si aspettavano tra gli 8 e i 9 mila partecipanti: è la dimostrazione che in questo momento il partito non è sintonizzato con la base.
I RISULTATI Massimo Zedda ha raccolto 2588 voti (il 46 per cento), contro i 1924 di Cabras (34,2), i 464 dell'indipendente Filippo Petrucci (8,2), i 367 del candidato dei Rossomori Giuseppe Andreozzi (6,5) e i 274 dell'ecologista Tiziana Frongia (4,9). Un risultato certamente a sorpresa, soprattutto nelle proporzioni, e mai messo in discussione sin dall'inizio delle operazioni di spoglio svoltesi nelle 14 sezioni elettorali. Nelle quali la consultazione si è svolta in maniera ordinata: nessun “infiltrato” della coalizione avversaria e nessuna denuncia di brogli. Anche se qualche falla nella macchina organizzativa si è registrata, se è vero che un nostro cronista è riuscito a votare in due diverse sezioni.
IL VINCITORE «Sono state primarie vere, che confermano la serietà del centrosinistra. Adesso c'è bisogno dell'impegno di tutti, perchè la sfida più difficile arriva ora, per riconquistare la città di Cagliari - ha detto Massimo Zedda, che ha commentato il risultato dal quartier generale del suo partito -. È stato un confronto leale e aperto. Abbiamo avuto il sostegno di tanta gente che ha creduto che il risultato fosse possibile. La bassa affluenza? Va presa in considerazione l'assenza dalla competizione delle primarie da parte di Idv e Federazione delle Sinistra».
LO SCONFITTO Antonello Cabras ha appreso della sonora sconfitta negli Usa, dove si trova per un impegno legato al suo ruolo di componente dell'assemblea parlamentare dell'Onu: «Non c'è molto da aggiungere, i numeri si commentano da soli. Questo è quanto ha deciso il popolo del centrosinistra che ha partecipato al voto - ha detto - nonostante l'affluenza sia stata inferiore a tutte le precedenti primarie un esito chiaro c'è: Massimo Zedda sarà il candidato di tutto il centrosinistra alle prossime elezioni comunali».
L'OUTSIDER Irraggiungibili Giuseppe Andreozzi e Tiziana Frongia, l'indipendente Filippo Petrucci si mostra invece soddisfatto del buon risultato raggiunto: «Sosterremo con lealtà il vincitore delle elezioni primarie, come avevamo promesso e nello spirito di questo tipo di consultazioni - dice - ringrazio tutti quelli che mi hanno dato un aiuto e hanno lavorato con serietà. Il risultato è un messaggio chiaro ai partiti perché si aprano a una maggiore partecipazione. È una loro sconfessione, un segnale fortissimo che la gente aveva voglia di altro. Noi abbiamo incanalato queste frustrazioni e siamo soddisfatti del numero di voti raccolto: abbiamo iniziato a lavorare appena il 7 dicembre».
ANTHONY MURONI
31/01/2011
Il caso
«Ecco come si poteva votare due volte»
Due voti in due seggi diversi: il primo in via Rossini, il secondo, un'ora dopo, in via Lione. Nonostante i controlli, esprimere due preferenze alle primarie del centrosinistra è stato possibile.
I CONTROLLI Via Rossini, ore 10.30: in un seggio ancora poco frequentato, presento la carta d'identità, e la scrutatrice cerca il mio cognome nella lista. Eccolo lì, posso votare. Su un tavolino, traccio la X sul mio candidato. Un euro, una ricevuta, una firma, e il mio voto va nell'urna. Mi avvio verso via Castiglione, e aspetto in fila il mio turno. Lì, però, il mio nome non è in lista. «Ho fatto la fila per un quarto d'ora, posso votare qui ugualmente?». Il ragazzo ha un attimo d'esitazione: «Dovremmo chiedere alla presidente del seggio». La quale, però, è categorica: «Mi dispiace, ma per evitare brogli dobbiamo essere molto rigidi: lei può votare solo in via Rossini. Ha visto cosa è successo con i cinesi?». Stessa scena al Palazzo Civico: «Se non risulta nelle liste non possiamo farla votare. Ha visto a Napoli, con Cozzolino?».
LA FALLA A Genneruxi, come in tutti i seggi, c'è molta confusione: in tanti sbagliano sezione e non possono votare. Ma con me lo scrutatore non è così ligio alle regole: consegno la carta d'identità e la scheda elettorale (anche se non è richiesta). «Perfetto, si accomodi». Un altro euro, un'altra ricevuta, un'altra firma, e il mio candidato sindaco si è guadagnato il secondo voto.
I SEGGI L'età, la faccia, il consiglio di un amico: per questi motivi si sceglie un candidato. Dei programmi, invece, pochi sanno qualcosa. Ma sull'efficacia delle primarie nessuno ha dubbi: «Sono un ottimo strumento, però i candidati dovrebbero proporre un programma chiaro», commenta Giuseppe Melis. «È un importante fenomeno di aggregazione», aggiunge Ignazio Garau. Intanto, in via Castiglione, spunta il candidato indipendente Filippo Petrucci: controlla la situazione e via, verso un altro seggio. «Largo ai giovani come lui e Massimo Zedda», esclama una coppia di mezza età. «Abbiamo sempre dato fiducia ai candidati più giovani, infatti alle primarie del 2005 (le prime in Italia, vinte da Prodi) scegliemmo Ivan Scalfarotto». In via Garibaldi, una lunga fila occupa tutta la carreggiata: a presidiare il suo feudo, il presidente della prima circoscrizione Gianfranco Carboni. Sull'affluenza al suo seggio non si può lamentare, ma sul resto della città è pessimista: «Puntavamo di arrivare a diecimila persone, ma credo che saranno molte di meno».
GLI IMMIGRATI Khairnar Amit Suresh viene dall'India, e ha appena votato per Antonello Cabras. «Vivo a Pirri da tre anni e mezzo», spiega all'uscita dal seggio allestito per gli extracomunitari nel Palazzo civico. Si trova in Italia per conseguire un dottorato in Tossicologia, poi tornerà in patria. Ma perché interessarsi alle primarie? «Il mio padrone di casa e i suoi amici parlano sempre di politica, e i loro discorsi mi hanno convinto». Di tutt'altro avviso una ragazza: «Io dico solo che il sindaco di Cagliari deve essere cagliaritano», interviene, facendo riferimento al senatore, nato e residente a Sant'Antioco. Chiunque sarà il vincitore, avrà preso almeno un voto di troppo.
FRANCESCO FUGGETTA
31/01/2011