Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Donne, c’era una volta il cancro»

Fonte: La Nuova Sardegna
27 gennaio 2011



Nello spazio Search mostra di foto organizzata dall’associazione Ipazia




BETTINA CAMEDDA
CAGLIARI. Sono donne operate di tumore al seno. Donne che ce l’hanno fatta e che possono gridare «C’era una volta un cancro». Perché oggi il tumore si può sconfiggere, grazie alla prevenzione, alle nuove tecnologie e alla ricerca. In Sardegna, così come nel resto d’Italia, si registra una notevole diminuzione del tasso di mortalità per tumore al seno che oggi è pari al 19,8 per cento.
La percentuale corrisponde a un 1 decesso ogni cinquanta donne. Con il fattore prevenzione tuttavia si registra un aumento dell’incidenza della neoplasia che colpisce soprattutto le donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni. Ogni anno in Italia sono circa trentottomila i casi di tumore alla mammella con un tasso di incidenza di centocinquantadue donne ogni centomila e undicimila decessi l’anno mentre il rischio di avere una diagnosi tumorale nel corso dell’esistenza è del 90,2 per cento (un caso ogni undici donne).
A sostegno delle donne operate di tumore al seno nasce l’Associazione Ipazia Onlus che ieri ha presentato la mostra «Eroine di tutti i giorni». Volti ritratti dal fotografo Claudio Porcarelli ed esposti al Search, sottopiano del Comune di Cagliari. Quindici scatti fotografici in bianco e nero di donne operate di tumore che oggi hanno un motivo in più per sorridere alla vita. Donne comuni ma di una bellezza disarmante che nasce da una nuova consapevolezza del proprio corpo, una femminilità diversa, più intima, che parte dalla riscoperta di se. Ogni ritratto è raccontato in un libro fotografico «C’era una volta un cancro»: storie di donne, eroine appunto, che hanno combattuto e sconfitto il male e che con l’aiuto di quindici giornaliste hanno avuto il coraggio e la forza di raccontarsi per mandare un messaggio di speranza a quante ancora lottano con la malattia.
Tra i presenti, a sostegno della nascente Associazione che ha come vicepresidente Orsola Apice, anche Antonio Piga, il primario dell’Ospedale oncologico Businco, Gianpiero Perinu, dirigente medico della chirurgia oncologica e senologo e Giuseppe Sollai, chirurgo plastico del Businco.
«E’ diminuito negli anni il numero degli interventi demolitivi - spiega il primario Piga - oggi si punta soprattutto ad interventi di tipo conservativo che non intaccano la sensibilità e la femminilità della donna ma per fare questo è necessario prendere in tempo il tumore, prevenire. E’ per questo che noi - sottolinea il primario - non ci stanchiamo di ripetere ormai che già all’età di trent’anni è necessario effettuare i primi controlli».
Insieme per un obiettivo comune: invitare le donne a fare prevenzione, partendo già dall’autopalpazione. Perché il tumore alla mammella si può sconfiggere.