Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Mai più maialetti e “trecce” nei ganci

Fonte: L'Unione Sarda
27 gennaio 2011

Mercati civici. La direzione fa applicare una norma del 2004. Macellai indignati

Ordine dell'Asl: appendere la carne in vendita non è igienico

La Direzione dei mercati fa applicare una norma del 2004 che obbliga i macellai a non appendere più la carne alle gancere.
Sono finiti i tempi in cui varcando la soglia dei mercati civici si potevano ammirare i classici agnelli e maialetti appesi alle gancere poste sopra i banchi di vendita delle macellerie. L'antica tradizione dal sapore un po' folcloristico di esporre le bestiole a mezz'aria è destinata a soccombere di fronte a una ferrea normativa igienico-sanitaria che obbliga i venditori a tenere le carni nella cella frigorifera o al massimo in vetrina, purché refrigerata.
CIRCOLARE Sulla carta la normativa è in vigore dal 2004, ma in città non se n'era mai accorto nessuno. Martedì però la Direzione dei mercati ha diramato una circolare nelle cinque strutture di San Benedetto, via Quirra, Sant'Elia, Santa Chiara, Santa Teresa, in cui si intima ai venditori di esporre la merce «solo all'interno delle vetrine refrigerate». Nella stessa comunicazione, firmata dalla dirigente Antonella Delle Donne, si ricorda che «non è consentita l'esposizione in gancere». Chi non ubbidirà sarà multato. «Qualsiasi violazione», si legge ancora, «potrebbe infatti causare pericolo per la salute pubblica».
CONTRARI Immediata la reazione dei macellai, indignati per un provvedimento che cancella una tradizione tipica dei mercati civici. «Agnelli e maialetti sono sempre stati esposti nei ganci e non è mai morto nessuno», protesta Graziano Tidu (via Quirra). «Il nostro prodotto, tra l'altro, viene sempre cotto dal cliente, per cui non ci sono problemi. È ovvio che se la bestiola resta esposta a lungo possono esserci rischi, ma il più delle volte la merce viene venduta subito. Tenere tutto in vetrina è di fatto impossibile: lavoriamo in box di 2 metri per 3».
FAVOREVOLI Diverso il commento di Mariano Cannas (San Benedetto). «La normativa va rispettata», afferma, «la legge esiste da anni e io la sto osservando. Appendo una bestiola e se dopo mezz'ora non la vendo ne metto un'altra».
LA ASL L'intento del provvedimento non sarebbe repressivo, bensì educativo. Lo sostiene Graziano Basciu, del Dipartimento di Igiene degli alimenti di origine animale della Asl. «Si tratta di educare a buone pratiche igieniche che evitino il deterioramento delle carni», afferma, «i macellai possono segnalare la disponibilità di agnelli e maialetti con un cartello. Se poi il cliente li vuole vedere, non c'è niente di male a tirarli fuori un attimo dalla cella frigorifera. L'importante è che la catena del freddo non sia interrotta. Si tratta di una norma comunitaria recepita dal nostro paese già da anni».
PAOLO LOCHE

27/01/2011