Comunali. Il partito del premier detta le condizioni: senza un accordo si profila l'ipotesi di una candidatura alternativa
Patto federativo o spaccatura, si decide entro lunedì
Il partito di maggioranza relativa potrebbe chiedere all'ex senatore un giuramento di fedeltà al premier in vista delle prossime elezioni politiche e un allontanamento dal terzo polo.
Mentre il centrosinistra, con il rito delle primarie, si appresta a incoronare il suo candidato alla poltrona di sindaco, anche sul fronte opposto si è ormai arrivati alla stretta finale. La sensazione è che l'ipotesi di procedere a una consultazione degli iscritti sia stata definitivamente accantonata. Il vero nodo da sciogliere è quello della possibile alleanza fra il gruppo di partiti e movimenti che ha fin qui portato avanti l'ipotesi Fantola (Udc, Uds, Fli, sardisti, due liste civiche e Riformatori) e il Pdl. Tanto che i leader dei partiti di centrodestra si sono dati cinque giorni di tempo per risolvere la questione. Perché entro lunedì il candidato (o i candidati) che si opporrà al centrosinistra dovrà avere volto e nome.
LE ALTERNATIVE Il partito di Berlusconi, che a Cagliari è convinto di poter ancora contare su percentuali che oscillano tra il 25 e il 30 per cento, potrebbe a buon diritto rivendicare l'indicazione del candidato, forte del suo ruolo-guida all'interno del centrodestra. Ma, secondo quanto è fin qui emerso, sarebbe anche disposto a prendere in considerazione una proposta-Fantola, capace di tenere unita la coalizione. In cambio di cosa? La risposta è quasi ovvia: la garanzia di un'adeguata rappresentatività nella futura Giunta, un'assoluta libertà nell'indicazione dei nomi degli assessori e, particolare non da poco, un giuramento di fedeltà da parte del futuro sindaco nei confronti del centrodestra e del suo leader. Perché, a ripeterlo sono stati più volte alcuni dei maggiorenti sardi del Pdl, il premier non potrebbe mai accettare di sostenere un primo cittadino che, in occasione delle prossime elezioni politiche, potrebbe invece schierarsi con il terzo polo di Fini e Casini. Per questo non è improbabile ipotizzare che a Fantola e al suo movimento possa essere chiesto un patto federativo Pdl-Riformatori o comunque un impegno pubblico a favore del governo.
L'ALTERNATIVA MASSIDDA A questo punto gli scenari sono due: o l'ex senatore (ed ex consigliere regionale) accetta, oppure si ufficializza la spaccatura. In questo secondo caso il Pdl è comunque convinto di avere in mano delle carte importanti, tutte già testate attraverso i sondaggi. E tutte vincenti, sia nei confronti di Cabras che di Zedda, che vengono considerati i due candidati di centrosinistra veramente in corsa per la vittoria nelle primarie. Tanto che, in casa del partito del premier, si fa non tanto il nome di Giorgio La Spisa (che viene considerato il candidato ideale ma non spendibile, in quanto troppo importante nel ruolo di assessore regionale nell'attuale fase di crisi economica dell'Isola) ma quello del senatore Piergiorgio Massidda, uno dei possibili concorrenti. A sua volta vincente secondo le ipotesi dei sondaggi che in queste ore iniziano a circolare sul web.
IPOTESI BALLOTTAGGIO Se a prevalere fosse questa tesi, a confrontarsi sarebbero il candidato del Popolo della libertà, quello dei partiti minori del centrodestra e quello del centrosinistra. E il ballottaggio sarebbe pressoché sicuro. Questo significa che le quotazioni di Cabras (o Zedda) sarebbero destinate a salire vertiginosamente, vista anche l'esperienza delle provinciali 2010, con il recupero di Milia su Farris. Anzi, con il ballottaggio il centrosinistra sarebbe chiaramente favorito.
LA DECISIONE È chiaro che ora il pallino è destinato a tornare tra le mani di Massimo Fantola. Non sarà facile, nel caso che il Pdl lo metta di fronte a questo bivio, prendere una decisione. Anche perché alcuni dei suoi compagni di viaggio (Fli e Udc) a livello nazionale sono i fondatori del terzo polo, palesemente alternativo a Berlusconi. E potrebbero non digerire un suo eventuale endorsement a favore del premier.
Quello sul quale tutti concordano (in primis il sindaco uscente e coordinatore cittadino del Pdl Emilio Floris) è che non c'è più tempo da perdere: domenica il centrosinistra darà nome e volto al suo candidato. Concedere ulteriori vantaggi temporali potrebbe essere un errore irrimediabile.
ANTHONY MURONI
26/01/2011