VENERDÌ, 08 AGOSTO 2008
Pagina 1 - Cagliari
di Roberto Paracchini
La giunta: «Il provvedimento temporaneo a fine estate»
Legambiente: «Ora deve intervenire il ministro dei Beni culturali e allargare il vincolo a tutto il colle»
CAGLIARI. Il fronte a favore del vincolo su tutto il colle di Tuvixeddu, corre ai ripari dopo la sentenza del Consiglio di Stato. Legambiente spedisce una lettera al ministro dei Beni culturali Sandro Bondi in cui chiede la «realizzazione di un grande parco Tuvixeddu-Tuvumannu». Il Socialforum fa appello alla soprintendenza. E la Giunta regionale discute un provvedimento da prendere al rientro dalle ferie: di «salvaguardia dell’area per motivi d’urgenza sulla base della legge urbanistica».
Intanto al Comune il sindaco ha tenuto un incontro coi funzionari per capire come procedere dopo la sentenza. Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso della Regione e ripreso, nella sostanza, il precedente pronunciamento del Tar. In particolare per quanto riguarda l’allargamento del vincolo a tutto il colle: il provvedimento regionale è stato annullato in quanto non valida la procedura adottata per arrivare a quella decisione. È stata, infatti, invalidata la commissione regionale al Paesaggio (sulla base delle cui indicazioni era stato ampliata la tutela assoluta). Inoltre il Consilgio ha anche ribadito il giudizio del Tribunale amministrativo, per il «grave eccesso di potere sotto il profilo dello sviamento», in rapporto all’iter che ha portato la Regione al progetto del paesaggista francese Gilles Clément.
Per gli uffici comunali, però, prima di far riprendere i lavori all’impresa che sta realizzando la viabilità della zona, occorre quantificare i danni. Il cantiere del parco è, invece, sotto sequestro su disposizione della magistratura. Il Muncipio, sulla base delle disposizioni regionali, aveva bloccato le opere e ora le imprese si rivarranno sull’amministrazione che, a sua volta, chiederà i conti al governo dell’isola. Secondo Paolo Zoccheddu, dirigente della divisione urbanistica del Comune, le nuove tombe della necropoli sono state rinvenute nella zona a vincolo diretto e, pochissime, in quella a vincolo indiretto. In ogni caso sempre all’interno dell’area tutelata.
Intanto l’assessore regionale alla Cultura Maria Antonietta Mongiu ha incontrato il dirigente regionale delle soprintendenze Elio Garzillo e hanno ribadito la necessità di una tutela integrale del colle. A monte della forte diatriba - va ricordato - c’è, da una parte, l’accordo di programma firmato nel 2000 tra la Regione, il Comune e la Coimpresa per la realizzazione di una lottizzazione integrata: un parco archeologico (di circa venti ettari) con al centro l’area della necropoli punico romana (la più grande del Mediterraneo) e, in un’altra parte del colle di Tuvixeddu, a lato di via Is Maglias, la costruzione di residenze per circa quattrocento abitazioni. E, dall’altra, c’è l’azione della Regione per la realizzazione di un parco su tutto il colle, che si basa sulle normative del Codice Urbani (del 2004, regola i beni culturali nazionali) che ha acquisito il concetto di paesaggio come bene culturale inalienabile e non commerciabile; e che va, quindi, oltre la difesa dell’area archeologica e coinvolge, nella tutela, il paesaggio in cui questo bene si inserisce.
Tra i ricorrenti al Consiglio di Stato, oltre alla Regione e al ministero per i Beni culturali c’era anche Italia Nostra. «Le sentenze vanno sempre rispettata - precisa Carlo Dore, l’avvocato che ha curato l’esposto dell’associazione ambientalista - ed è certo che vi sono stati degli errori formali e qualcuno di sostanza nel procedere della Regione. Ma lascia perplesso che non venga considerato il nuovo quadro culturale nato dopo il Codice Urbani». Oltre a Legambiente un appello allo Stato centrale viene fatto dai consiglieri regionali del Pd Stefano Pinna e Cicco Porcu, che affermano che Roma «non può stare a guardare ed è chiamata ad apporre su Tuvixeddu il vincolo paesaggistico di fronte a una riconosciuta emergenza storico culturale il cui valore (...) è sotto attestato dal mondo accademico isolano». Il consigliere comunale e regionale del Pd Marco Espa sottolinea che Tuvixeddu sta diventando oggetto di strumentalizzazione politica, «mentre è un bene che appartiene a tutta l’umanità». Ninni Depau e Andrea Scano (consiglieri comunali del Pd), pur ribadendo che le sentenze vanno rispettate, sottolineano l’esigenza di «togliere l’assedio del cemento dal colle di Tuvixeddu, colpevolmente trascurato da decenni». E «oggi Cagliari ha la straordinaria opportunità di ridisegnare completamente il proprio futuro utilizzando le grandi aree dismesse e valorizzando i suoi beni culturali e archeologici».