Via Roma. Il lungomare di piazza Darsena interrotto dalla recinzione della Capitaneria
Il Comune all'oscuro di tutto. I consiglieri Pd: un sopruso
Il progetto predisposto 4 anni fa dal ministero delle Infrastrutture per motivi di sicurezza. Comune e Autorità portuale non sanno nulla.
Altro che lungomare, piazza sul mare o progetti di una città che vuole superare le barriere e diventare la capitale del Mediterraneo. Sogni, utopie, illusioni. Una recinzione in fase di realizzazione nella sede della Capitaneria impedirà di fatto il collegamento tra il molo Ichnusa e piazza Darsena. Un nuovo vincolo, un'altra servitù militare. Realizzata senza che Comune o Autorità portuale ne sapessero qualcosa. I buoi sono scappati, ma quattro consiglieri comunali del Partito democratico, in un clima da ultimo giorno di scuola in Municipio, tentano l'ultima carta presentando un'interrogazione al sindaco.
IL MURO Venerdì mattina una squadra di operai della ditta di Angelo Scano erano all'opera per completare la recinzione della discordia. I lavori, iniziati il 14 settembre dell'anno scorso, si sarebbero dovuti concludere l'11 gennaio, ma problemi con le fondamenta hanno fatto slittare la data di consegna di due mesi. La società cagliaritana, con poco meno di 95 mila euro, sta realizzando una struttura composta da un muro in mattoni alto circa 80 centimetri sul quale verrà sistemata una grata sino a raggiungere i 2,70 metri. Due cancelli scorrevoli gestiti attraverso telecamere dal corpo di guardia impediranno il passaggio e, quindi, il collegamento con le due zone del porto di via Roma. «È un progetto predisposto circa 4 anni fa dal ministero delle Infrastrutture», spiega il Giuliano Martinez, responsabile della Centrale operativa che parla a nome dei comandanti della Capitaneria, ieri in missione. «Probabilmente ha lo scopo di tutelare le motovedette e le imbarcazioni, beni dello Stato. La recinzione - precisa l'ufficiale - c'era già e l'abbiamo arretrata di circa un metro».
L'INTERROGAZIONE «Il muro deve essere abbattuto. È anacronistico e paradossale che qualcuno, seppure dovesse risultare autorizzato dalla legge, possa edificare un muro al centro di Cagliari imponendo nuovi vincoli a una città già schiacciata dalle servitù militari». Ieri i consiglieri del Pd Marco Espa, Claudio Cugusi, Andrea Scano e Ninni Depau hanno presentato un'interrogazione al sindaco. Espa, in qualità anche di consigliere regionale, interrogherà sulla questione il presidente Cappellacci e la giunta regionale. «A Cagliari i militari hanno due milioni di metri quadrati, praticamente abbandonati, ma continuano a privare la città dei suoi spazi e della sua identità. Stavolta i cagliaritani sapranno reagire a questo palese sopruso», afferma Cugusi. (a. a.)
23/01/2011