Da domani a domenica al Massimo di Cagliari
Dal racconto di Giuseppe Tomasi di Lampedusa al reading teatrale
Un piccolo capolavoro nascosto, il racconto “Lighea” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, e un grande, popolarissimo attore, Luca Zingaretti, che dopo averlo letto ed esserne rimasto affascinato ha deciso di tornare a teatro per farlo conoscere a suo modo al pubblico. Ri-leggendolo, in una versione drammaturgica curata da lui. Da domani alle 21 “La Sirena” sarà al Massimo di Cagliari, per la stagione di prosa allestita dal Cedac. E ad accompagnare l'attore romano nel suo reading, sul palcoscenico, saranno le musiche di Germano Mazzocchetti eseguite dal vivo da Fabio Ceccarelli. Sempre alle 21 le repliche di giovedì, venerdì (che riserverà uno spettacolo anche alle 17) e sabato. Domenica si chiude, alle 19.
LA TRAMA L'azione de “La Sirena” (il reading dura poco più di un'ora) si svolge nell'autunno 1938, quando due uomini, due siciliani, si incontrano in una Torino a entrambi estranea. Paolo Corbèra, giovane laureato in Giurisprudenza, lavora come redattore alla “Stampa”. Rosario La Ciura ha settantacinque anni, e oltre ad essere senatore, è il più illustre ellenista del tempo. I due sconosciuti si incontrano in un caffé di via Po e, a poco a poco, entrano in una garbata e cordiale confidenza. Tra riflessioni erudite, dialoghi sagaci, battute cinicamente ironiche, trascorrono il tempo conversando di letteratura, antichità, di vecchie e nuove abitudini di vita.
In un immaginario viaggio, geografico e temporale tra il Nord e il Sud, emerge un mondo costruito sulla passione e l'estasi. Alle iniziali avventure del giovane con “sgualdrinelle ammalate e squallide (...), di un'eleganza fatta di cianfrusaglie e di moinette apprese al cinema”, si sostituisce, in modo tanto sinuoso quanto dirompente, l'amore del vecchio per una creatura dal sorriso che esprime “bestiale gioia di esistere, una quasi divina letizia”, dal “profumo mai sentito, un odore magico di mare”, dalla voce che pare un canto. La Sirena, appunto.
IL RACCONTO ORIGINALE Pubblicato postumo nel 1961 per Feltrinelli, il racconto dell'autore del “Gattopardo” è un piccolo, prezioso gioiello. Colpiscono le raffinate scelte semantiche che spaziano dall'italiano forbito al dialetto popolano, la precisa e attenta costruzione della sintassi, le scrupolose descrizioni di luoghi, personaggi, eventi, ma soprattutto sensazioni. Dalle pagine del racconto ambientato nella fredda Torino emerge con vigore la calda Sicilia: l'odore della salsedine, il sapore dei ricci di mare, il profumo di rosmarino sui Nèbrodi, il gusto del miele di Melilli, le raffiche di profumo degli agrumeti, «l'incanto di Castellammare, quando le stelle si specchiano nel mare che dorme e lo spirito di chi è coricato riverso fra i lentischi si perde nel vortice del cielo mentre il corpo, teso e all'erta, teme l'avvicinarsi dei demoni».
In un percorso tra la carnalità del Presente e la spiritualità dell'Antichità, trova spazio la ricchezza della poesia della terra siciliana su cui sembra palpitare quella melensa e liquorosa stasi del vivere che connota gran parte dei paesaggi e degli uomini.
L'INCONTRO Giovedì alle 18 il pubblico cagliaritano potrà incontrare Luca Zingaretti nella Sala Ersu del corso Vittorio Emanuele 28, all'ottavo piano. L'incontro è organizzato in collaborazione con l'Ersu, l'ente regionale per il diritto allo studio universitario. Interverrà lo storico dell'arte Giorgio Pellegrini, coordinerà il giornalista Gianfranco Capitta. Info 070/ 270577. Biglietteria 345/ 4894565.
18/01/2011