Rossomori. Il candidato ha illustrato le sue proposte per la città
«Il campus universitario e il Betile sono progetti che devono essere rilanciati»: per Giuseppe Andreozzi, candidato sindaco dei Rossomori alle primarie del centrosinistra, «il Betile poteva piacere o non piacere, ma è stata un'occasione persa. Così come il campus che sarebbe dovuto sorgere nell'area dell'ex semoleria, essenziale per i 18mila fuorisede che studiano in città».
LE CRITICHE Andreozzi, avvocato originario di Lanusei e vicepresidente della quarta circoscrizione (San Benedetto), in vista dell'appuntamento del 30 gennaio, ha presentato ieri il suo programma al Caesar's Hotel. Prima, però, ha messo in evidenza quelle che ritiene le maggiori colpe dell'amministrazione uscente: «Il ripascimento del Poetto, su cui il Comune ha lasciato fare, e la lottizzazione del colle di Tuvixeddu, due situazioni di emergenza». Per il candidato, il sindaco e la giunta hanno «la mentalità dei vecchi castellani, incapaci di amministrare il territorio e guardare all'area vasta: Cagliari è un tutt'uno, e occorre riprogrammare il rapporto fra la città e l'hinterland». Un'altra critica riguarda le case popolari e quelle per le giovani coppie: «Si costruisce senza alcuna logica, bisognerebbe invece valorizzare il centro storico».
LE PROPOSTE Previsto dal programma anche un piano per il commercio, che abbia l'intento di favorire i consumi all'interno della città e non nei centri commerciali. Andreozzi esorta ad usare i mezzi pubblici, «che andrebbero potenziati, magari con l'uso delle energie alternative». C'è poi il recupero dei beni militari dismessi, ora inutilmente abbandonati, e l'idea di un piano del verde «con i colli circondati dalla vegetazione e uniti da piste ciclabili: un progetto che esiste già ma che è stato tenuto nel cassetto dall'attuale giunta». Un pensiero va anche alle circoscrizioni, che presto saranno abolite: «È stata un'esperienza piacevole, e occorrerà creare qualche altra forma di democrazia partecipativa». ( fr. fu. )
16/01/2011