Il mondo dell’edilizia vorrebbe un confronto continuo e trasparente
CAGLIARI. Sogna di applicare i metodi di controllo operativo tipici delle grandi corporation d’oltreoceano, ma in cuor suo spera che basti un ufficio di controllo interno per smuovere il pantano della burocrazia. Maurizio De Pascale, presidente della Pellegrini spa, alto dirigente di Confindustria sarda, immagina di conoscere un sindaco che «incida profondamente nella struttura amministrativa del Comune, potenziandola all’interno di un sistema di regole che sia garante per tutti. Vorrei inoltre che il nuovo sindaco tornasse a discutere di area vasta e si ponesse capofila di un nuovo modello di città che non finisca subito oltre la cinta daziaria; porto, aeroporto e area industriale non saranno temi estranei all’attività quotidiana del nuovo sindaco. E infine vorrei che questa diventasse la città dei giovani, dove gli studenti non pagassero affitti stratosferici in nero per rimanere vicino alle facoltà universitarie». Secondo De Pascale tutto ciò può essere fatto solo col dialogo tra privati e pubblico. «E il dialogo non ha colore, né schieramento politico. È solo una pratica di buon governo. È l’abc del saper amministrare». (g.cen.)