Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Date un futuro al teatro e ai precari»

Fonte: L'Unione Sarda
17 gennaio 2011

Lirico. Il segretario generale della Slc Cgil Roberto Camarra al presidente della Camera Gianfranco Fini

«Una stagione rigorosa ma di respiro e con titoli d'interesse, costruita guardando alle risorse interne al teatro, compresi i precari, maestranze ed artigiani altamente specializzati, ed un consiglio di amministrazione che decida di considerare i lavoratori del Teatro una risorsa e non un costo, di credere che i lavoratori non siano il problema ma piuttosto la soluzione ai problemi». È ciò che ha sollecitato e auspicato Roberto Camarra, segretario generale della Slc Cgil, nel suo discorso di sabato davanti al presidente della Camera Gianfranco Fini.
«I problemi del lirico di Cagliari dipendono da una pessima gestione della vecchia dirigenza e sono stati molto aggravati da una scelta politica di tagli alla cultura attraverso la riduzione del Fondo unico dello spettacolo. Più in generale», ha detto Camarra, «lo Stato stanzia per la cultura, che garantisce il 2,7% del Pil, lo 0,23% del bilancio. È questo ci qualifica a livello Europeo come un paese da terzo mondo. Mentre molte nazioni investono su Istruzione, Innovazione, Ricerca e Cultura come elementi anticiclici della crisi, da noi su questi elementi strategici si è tagliato pesantemente. L'atteso decreto Milleproroghe è stato carico di cattive notizie: niente reintegro del Fus, che resta attestato sui 268 milioni di euro, disattese tutte le richieste, inascoltati perfino gli appelli del ministro Bondi e le promesse del sottosegretario alla presidenza Gianni Letta».
«Il teatro lirico di Cagliari rappresenta per la Sardegna una fabbrica di cultura che ha permesso di esportarne l'immagine in tanti luoghi associandola alla musica e alle produzioni», ha aggiunto il segretario generale della Cgil. «Una dimensione ancora più importante considerando lo stato di isolamento derivante dall'irrisolto problema di una continuità territoriale che carica di un aggravio di costi qualunque attività o produzione si voglia realizzare nella nostra isola. In questo teatro oggi ci sono 240 dipendenti in attesa dello stipendio di dicembre e delle tredicesime e, paradossalmente, non rappresentano l'emergenza. Perché la vera emergenza», è la conclusione di Camarra, «è rappresentata da quei precari, molti dei quali impegnati in questo teatro da decenni, che a causa dei tagli sono in questo periodo disoccupati. Riteniamo che sia possibile tenere insieme i due temi: una stagione rigorosa ma di respiro e con titoli d'interesse, costruita guardando alle risorse interne al teatro (dove per interne si intendono anche i precari), ed un cda che decida di considerare i lavoratori del Teatro una risorsa e non un costo».

17/01/2011