Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Attentati, sindaci in rivolta

Fonte: L'Unione Sarda
12 gennaio 2011

Il Consiglio regionale dell'Anci riunito a Siamaggiore. Appello al ministro Maroni

Cherchi: troppe intimidazioni impunite

Annunciato l'arrivo di Roberto Maroni per mercoledì 19 o lunedì 24. Il sindaco di Ottana, Giampiero Marras: ma niente passerelle.
DAL NOSTRO INVIATO
VALERIA PINNA
SIAMAGGIORE Che non tiri una buona aria lo si era capito fin dalle prime battute. «L'imminente visita del ministro Roberto Maroni non deve essere di cortesia, altrimenti è meglio che resti dove è». Parole e tensioni di Giampaolo Marras, il sindaco di Ottana, vittima di una grave intimidazione nei mesi scorsi. Oristano come Nuoro, Cagliari e Sassari: nessun angolo d'Isola sembra essere al sicuro da quel rigurgito inaspettato di violenza che ormai non fa sconti. Sindaci e amministratori sotto tiro, ma decisi certamente a non farsi travolgere nel vortice dell'odio. Anzi, pronti a rispondere colpo su colpo, con le armi della legalità e della giustizia.
IL VERTICE Ieri mattina a Siamaggiore, il consiglio regionale dell'Anci ha ribadito la linea della fermezza riunendosi nell'Oristanese in segno di solidarietà al primo cittadino Giuseppino Piras, finito nel mirino di qualche balordo alla vigilia di Capodanno. Gli attestati di solidarietà non bastano, gli amministratori chiedono riposte concrete allo Stato e alle istituzioni, proponendo anche una modifica della legge regionale per il risarcimento danni agli amministratori pubblici che subiscono attacchi.
L'APPELLO È già pronto un documento con richieste formali al ministro dell'interno che, come ha confermato il presidente dell'Anci,Tore Cherchi, dovrebbe essere nell'Isola già mercoledì 19 o lunedì 24 gennaio. «Servono azioni di prevenzione e di repressione davanti a un fenomeno di violenza che forse finora è stato sottovalutato, ma che certamente cambia la vita di chi lo subisce». Da Siliqua a Siamaggiore passando per Santu Lussurgiu e Benetutti è evidente la gravità della situazione. «Le azioni messe in campo finora non sono adeguate - ha aggiunto Cherchi - la maggior parte di questi reati sono rimasti impuniti, è arrivato il momento di individuare i responsabili».
LO STATO L'Anci punta su una maggiore presenza dello Stato attraverso una vera task force. «Un'attività investigativa specifica per arrivare all'individuazione e alla denuncia delle persone che compiono atti criminali contro gli amministratori» ha rimarcato Antonello Figus, dell'esecutivo Anci. E ancora su un maggior controllo del territorio, con un potenziamento di caserme e questure. Ma anche la Regione deve la fare la sua parte. «È innegabile un malessere sociale dilagante, le istituzioni devono garantire un programma di interventi e dare risposte ai bisogni delle popolazioni» ha rimarcato il direttore Umberto Oppus. Infine la proposta di modificare la legge regionale 21 per i risarcimenti, normativa che attualmente ha tempi molto lunghi e spesso fondi insufficienti a disposizione.
I PRIMI CITTADINI Una risposta decisa la chiedono tutti i sindaci. Giuseppino Piras, padrone di casa, porterà a termine il mandato «per senso di responsabilità verso gli elettori, ma noi amministratori non possiamo essere lasciati da soli - ha ribadito - Si tratta di atti di violenza contro le persone, non soltanto contro le cose». La voce del sindaco di Ottana tuona su tutte le altre: «Il ministro Maroni deve venire con proposte concrete per arginare il fenomeno degli attentati - ha ribadito - Dovrebbe essere messa in piedi un'intelligence regionale per capire come arrivano armi ed esplosivo». Dallo scorso settembre vive sotto scorta, un'esistenza stravolta per cui non c'è più tempo da perdere. «Se il ministro arriva senza una proposta seria prendiamo le chiavi dei nostri Comuni e consegnamole ai prefetti» ha sostenuto. Il sindaco di Laconi Paolo Pisu ha evidenziato che spesso «il fenomeno è stato sottovalutato politicamente», mentre il primo cittadino di Santu Lussurgiu Emilio Chessa ha rimarcato «il silenzio della Regione. Noi non ci fermiamo, agli attentati rispondiamo con la democrazia e la legalità ma è importante che le istituzioni siano presenti».

12/01/2011