Il Pd: «Un tesoro Ici nascosto e non utilizzato perché mancano le regole»
Depau (Pd): «Da anni chiediamo che sia fatta chiarezza»
CAGLIARI. L’Ici per la prima casa non si paga più da anni, una decisione che ha messo in crisi molti comuni (per i ritardi dei rimborsi da Roma). Ma l’amministrazione comunale ha perduto anche introiti dovuti: diversi milioni di euro in otto anni. Secondo le stime del Puc in città vi sono zone edificabili per circa cinquantamila nuovi abitanti, «ma attualmente gli introiti dell’Ici per questo tipo di aree sono del tutto irrisori», afferma Ninni Depau (Pd). Otto anni fa «venne approvata una delibera che avrebbe dovuto mettere ordine sull’argomento, ma non è stata resa operativa». Ora il problema torna nella commissione consiliare alla Programmazione. In particolare i partiti d’opposizione chiederanno di sapere se e in che modo è stata applicata la delibera accennata in cui si stabilivano i parametri per stabilire il valore di queste aree fabbricabili. Sino ad allora la situazione era del tutto fuori controllo.
«A tutt’oggi, però, sulla materia c’è estrema confusione - continua Depau - non è chiaro, ad esempio in che modo si sta valutando il valore di queste aree edificabili? Ma se è vero che ve ne sono per costruzioni tali da permettere cinquantamila nuovi abitanti, vuol dire che non è solo un fazzoletto di terra. E che i soldi persi sono di diversi milioni, oltre al fatto che il non aver ordinato questa materia comporta problemi anche nel mercato di questi terreni perchè mancano punti di riferimento e di valutazione più precisi e regolari».
Da un lato l’amministrazione ha perso un milione e ottocentomila euro di Ici per la prima casa (anche se ne ha recuperato dallo Stato centrale una parte, circa un milione), dall’altro il Comune sta subendo continui tagli ai trasferimenti da parte del governo centrale. In questo quadro «non è accettabile che si perdano diversi milioni di Ici per le aree fabbricabili e questo perchè l’esecutivo non fornisce le dovute indicazioni», sottolinea Depau. Sia chiaro: «Nessuno vuole far pagare a chi non deve, alcunchè - continua il consigliere del Pd - tanto meno inasprire le imposte locali. Ma far sì che le norme nazionali, che prevedono il pagamento di questo tipo di Ici vengano applicate nel modo dovuto. Il problema è quello di mettere a punto delle regole che permettano anche di non pagare a chi, ad esempio, ha un piccolo pezzo di terreno su cui non si può edificare niente, o un appezzamento che per un motivo o per un altro non può essere utilizzato. Mettere ordine in questa materia vuol dire intervenire anche su tutti questi casi». Nello stesso tempo, però, «va anche detto che un conto è versare il dovuto anno per anno, altro dover pagare per cinque anni di arretrato che non si è versato perchè nessuno lo ha chiesto». Da qui la domanda di un chiarimento su tutta la vicenda legata alla applicazione di questo tipo di Ici. Ora l’argomento è all’ordine de giorno nella commissione alla Programmazione «e poi se ne discuterà anche in Urbanistica. Come Comune stiamo perdendo troppi soldi». (r.p.)