Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Biglietteria in appalto, nessun risparmio»

Fonte: L'Unione Sarda
10 gennaio 2011

Teatro lirico. Sindacati all'attacco sulla decisione di prolungare il contratto al Box office



«La decisione di continuare ad appaltare la biglietteria del Teatro lirico all'esterno è sbagliata». Lo sostengono le segreterie territoriali di Cgil, Cisl, Snater e Css che, appreso della proroga accordata nei giorni scorsi al Box office, hanno protestato. I sindacati partono da lontano: «Dopo una sofferta assemblea con i lavoratori del teatro abbiamo deciso, indirizzando un forte segnale a tutto il cda, una tregua che consentisse la ripresa di relazioni sindacali vere, serie, responsabili. Ci si aspettava una risposta dello stesso tenore, un segnale di discontinuità col passato e con la vecchia gestione. La decisione di continuare ad appaltare la biglietteria all'esterno va esattamente nella direzione opposta», scrivono i sindacati. «Ed è sbagliata per tre motivi: non è un segnale di discontinuità con la vecchia gestione, ma quasi un volerne difendere le scelte. Non è un modo per risparmiare, perché è falso che il ricorso al box office consenta un risparmio di 150.000 euro. I conti sono fatti male se si considera che nella biglietteria del Teatro in realtà lavorano solo 5 dipendenti il cui costo lordo annuale non supera i 150.000 euro contro i 135.000 che ne costerebbe del box office. Il cui costo», aggiungono, «é mal calcolato se si considera che la società utilizza gratuitamente locali, uffici, computer, energia elettrica del Teatro. Se sommiamo le perdite indotte da una gestione non conforme ai canoni di cortesia e gentilezza ai quali era abituato il pubblico del Teatro e le lamentele degli abbonati per il sovrapprezzo introdotto, siamo certi che il box office possa considerarsi un elemento di perdita e non di risparmio. Oltretutto», scrivono Roberto Camarra, Annalisa Pittiu, Giuseppe Corronca e Giacomo Pittau, «quando la biglietteria era del Teatro il versamento degli incassi avveniva in tempo reale sul conto e questo consentiva di avere liquidità, oggi invece il box office acquisisce la percentuale che gli spetta per contratto e la prevendita e solo dopo versa gli incassi. Un concetto difficile da capire visto che 240 dipendenti aspettano stipendio e tredicesima. Comprendiamo che la situazione sia complicata», concludono i sindacati, «e ci piacerebbe confrontarci per condividere soluzioni. Noi sappiamo bene quali sprechi tagliare. Speriamo che ciò non costituisca invece la preoccupazione di qualcuno».