Il rientro di Sant'Efisio. Migliaia a piedi da Sarroch a Cagliari
Folla record dietro il cocchio
Le tribune di via Roma si sono riempite dalle 19. Tantissime persone si sono sistemate, prima del tramonto, in viale La Plaia e via Sassari, usando il gradino del marciapiede per sedersi o portandosi seggiolini in legno da casa. Altri hanno scelto il corso Vittorio Emanuele. Solo alle 23 una folla record ha accolto con un applauso il rientro di Sant'Efisio in città, quasi fosse un altro primo maggio.
Migliaia di cagliaritani e turisti hanno aspettato quattro ore per salutare il Santo, ritornato nella sua chiesa di Stampace dopo quattro giorni di pellegrinaggio fino ai luoghi del martirio a Nora. Alle 22, dal ritrovo fissato in viale La Plaia, è iniziata la sfilata delle seicento persone vestite in costumi in sardo in rappresentanza di 35 gruppi provenenti dal Cagliaritano, dal Sulcis e dalla Marmilla. Nel percorso, tra via Sassari, via Roma, via Crispi, via Sassari e il Corso, l'organizzazione, curata dall'amministrazione comunale, ha sistemato cinque cori polifonici che con canti religiosi hanno annunciato l'arrivo del Santo. Verso le 22,20 è toccato ai cavalieri passare davanti alle tribune di via Roma e percorrere il resto delle strade della processione davanti a una folla numerosissima, forse inattesa. Alle 22,30 le giubbe rosse dei miliziani a cavallo hanno preceduto il terzo guardiano, Efisio Corona, e l'Alter Nos, Lino Bistrussu.
Finalmente, alle 23, subito dopo i confratelli e le consorelle, in via Roma è apparso il cocchio con il simulacro di Sant'Efisio. Una sosta per permettere a tanti devoti di toccare e baciare, come ha fatto anche un bambino di appena un anno, la teca. Quaranta minuti dopo, tra una sosta e un'altra, l'arrivo in chiesa, con le vie di Stampace troppo strette per ospitare una folla record. Ancora una volta Cagliari ha sciolto il voto al suo Santo.
«Penso», ha detto l'assessore con delega al Turismo, Gianni Giagoni, «che sia stato degno finale di questa 352ª festa di Sant'Efisio. Da domani saremo già a lavoro per migliorarci ancora. Certamente, il primo maggio, metteremo in vendita i biglietti ancora disponibili anche nelle tribune. Speriamo inoltre di avere una ricchezza in più: il riconoscimento di patrimonio immateriale dell'umanità». Stanco ma felicissimo Lino Bistrussu: «Porterò con me tantissimi ricordi», ha sottolineato, «soprattutto la consegna del mazzo di fiori ai ragazzi disabili, il primo maggio. Ero così emozionato che scendendo da cavallo mi è scivolato il cilindro. E poi è stato bellissimo vivere in prima persona la grande devozione delle persone per Sant'Efisio».
MATTEO VERCELLI