Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La visita del Papa e il G8 nell'agenda del nuovo questore

Fonte: L'Unione Sarda
6 agosto 2008

Il programma di Mulas

«Cagliari è una città perbene, con alcune aree sensibili che hanno bisogno di una particolare attenzione. Arrivo in un momento importante: tra un mese ci sarà la visita del Papa, una vetrina per la città e per tutta la Sardegna». È la prima considerazione del neo questore di Cagliari, Salvatore Mulas, a poche ore dal suo insediamento, nel primo incontro con i giornalisti.
La prevenzione deve essere il primo obiettivo delle forze dell'ordine e per questo qualche servizio dovrà essere «rimodulato per consentire l'incremento del controllo del territorio». Ovvero: più pattuglie motorizzate, ma anche «più uomini in divisa e in borghese», per far aumentare il senso di sicurezza nei cittadini e ottenere risultati concreti. Nato a Macomer, 52 anni, sposato e con due figli, è entrato giovanissimo nella polizia ed è stato anche uno dei più giovani questori.
Aveva appena 45 anni quando fu nominato a Gorizia, per dirigere poi le questure di Nuoro e Novara. Nella sua carriera, cominciata nell'antiterrorismo a Torino e proseguita prima alla Digos di Nuoro (sue le indagini su Barbagia Rossa e il Movimento armato sardo), poi alla Squadra Mobile di Nuoro (con la cattura di Matteo Boe a Porto Vecchio in Corsica nell'ottobre del 1992).
Mulas alla fine del 1992 è stato chiamato a dirigere la Squadra Mobile di Palermo, dopo le stragi di mafia, e nel capoluogo siciliano ha raccolto numerosi successi professionali, replicati poi a Torino sempre come dirigente della "Mobile". Da lunedì ha preso il posto di Giacomo Deiana. «I miei datori di lavoro sono i cittadini», ha spiegato ieri nel suo ufficio di via Amat, riferendosi al rapporto privilegiato che intende instaurare con Cagliari e i suoi abitanti. A parte l'importante appuntamento del 7 settembre, Mulas guarda con interesse anche il G8 a La Maddalena: la Questura del capoluogo potrebbe essere scelta per l'organizzazione logistica della riunione dei grandi della Terra.
Dall'incontro con il sindaco Emilio Floris di lunedì scorso, è emersa l'immagine di una città vivibile «con aree periferiche sensibili caratterizzate da fenomeni di criminalità spicciola e reati predatori». Poi, i soliti problemi delle grandi aree urbane, «in particolare per lo spaccio di sostanze stupefacenti». ( m.r. )

06/08/2008