Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il lago sotterraneo non c'è più

Fonte: L'Unione Sarda
7 gennaio 2011

La scoperta. Gli speleologi cagliaritani: «L'acqua proveniva dalla rete idrica colabrodo»

Piazza d'Armi, la grotta si è prosciugata dopo mezzo secolo

Il lago che sta sotto piazza d'Armi si è prosciugato. Gli speleologi spiegano il perché.
Il lago sotterraneo di piazza d'Armi non esiste più. È scomparso nel nulla, ingoiato all'improvviso dal fondo oscuro della grotta che per oltre mezzo secolo lo aveva ospitato.
Ad accorgersene sono stati gli speleoarcheologi del Gruppo cavità cagliaritane che la settimana scorsa avevano effettuato un sopralluogo. Obiettivo: verificare lo stato delle perdite idriche nella famigerata zona dei crolli (via Peschiera e dintorni) dopo gli ultimi interventi di Abbanoa finalizzati a individuare e arginare ogni falla nella rete idrica.
LA SCOPERTA «Sembra incredibile», afferma il presidente del gruppo, Marcello Polastri, «ma il grande lago di acqua dolce che per anni aveva affascinato studiosi ed esploratori non c'è più. Siamo rimasti senza parole perché quel bacino idrico misurava 50 metri di larghezza, 30 di lunghezza e nel punto massimo le sue limpide acque erano profonde più di 6 metri». L'incredibile scoperta prima di Natale, quando un team di geologi, speleologi e altri esperti delle associazioni Gcc, Sesamo 2000 e Sardegna sotterranea, ha constatato l'assenza di acqua in fondo alla grotta sottostante la piazza. «Un'assenza che ci preoccupa», riprende Polastri, «c'è infatti il timore di nuovi possibili cedimenti della volta, dato che la roccia ha ospitato l'acqua a lungo e ora, con il ritiro improvviso del liquido, presenta varie fratture».
LE ISPEZIONI Dal punto di vista esplorativo la scomparsa del lago si è rivelata invece utile, perché ha consentito a Polastri e compagni di ispezionare meglio la cavità, senza bisogno del canotto, della muta subacquea e delle bombole. «Abbiamo individuato due nuovi passaggi sotterranei inesplorati dove intendiamo calarci nei prossimi giorni, non appena il fango, ultimo residuo del lago, si sarà del tutto asciugato».
Un altro passaggio sotterraneo, adiacente a un secondo laghetto ancora oggi esistente, è stato individuato dallo speleologo Alessio Scalas che, esplorandolo, ha incontrato al suo interno una struttura muraria che potrebbe celare la presenza di un'altra grotta un tempo collegata a quella principale. «Ancora non è chiara la causa dell'improvvisa scomparsa di migliaia e migliaia di metri cubi d'acqua», conclude Polastri, «riteniamo che sia riconducibile ai lavori recentemente effettuati in superficie per riparare le condotte idriche ma, al momento, non ci sono certezze. Sapevamo che l'acqua dei laghi sotterranei di piazza d'Armi era in gran parte clorata, quindi proveniente dalla rete idrica colabrodo della città, ma c'era anche molta acqua di falda». Saranno pertanto necessari studi più approfonditi che lo stesso Polastri eseguirà assieme a Diego Scano e al veterano della speleologia in Sardegna, Antonello Floris, «sempre che Regione, Comune e Provincia ci diano l'autorizzazione».
GLI SPELEOLOGI Costituito nel 1993, il gruppo speleo-archeologico Cavità cagliaritane si occupa di speleologia urbana in tutta l'Isola ma anche nella penisola e all'estero. Per hobby e per passione i giovani componenti del Gcc studiano le innumerevoli cavità sotterranee naturali e artificiali scavate nella roccia calcarea che sorregge il trafficato centro abitato di Cagliari per le più disparate necessità emerse in oltre 2.800 anni di storia: approvvigionamento idrico, estrazione della roccia, seppellimento dei defunti, riparo dai bombardamenti e così via.
PAOLO LOCHE

06/01/2011