Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Crociere, 160 mila arrivi in un anno

Fonte: L'Unione Sarda
7 gennaio 2011

L'Autorità portuale fa un bilancio degli ultimi 12 mesi. «Nel 2011 ci sarà una flessione»

Ogni turista spende mediamente 61 euro nel capoluogo

Continua a crescere il numero dei croceristi che sbarca a Cagliari, ma i servizi sono ancora da mettere a punto.
Non solo grandi navi da crociera con migliaia di turisti a bordo, ma anche quelle più piccole, d'élite, per vacanze extralusso: sono stati quasi 160 mila i croceristi arrivati nel porto del capoluogo lo scorso anno, con un incremento rispetto ai 112 mila del 2009 e un aumento del 70% sulle cifre del 2006. Mediamente i turisti scesi dalle navi hanno speso 61 euro ciascuno nei negozi cagliaritani, esclusi i pasti, ma qualcuno arriva a fare acquisti anche per cifre superiori ai 500 euro, riversando nei negozi del capoluogo qualcosa come 8 milioni di euro.
PIÙ QUALITÀ «Al momento, siamo arrivati a metà dell'obiettivo che ci eravamo prefissati», ammette Paolo Fadda, presidente dell'Autorità portuale, «secondo noi Cagliari ha un potenziale di 300 mila croceristi all'anno, ma occorre incrementare quelli fuori stagione e migliorare lo standard dei servizi offerti». A tracciare l'identikit del crocerista sbarcato in città, tra soddisfazioni e delusioni, è stata un'indagine curata dall'Izi (società di analisi economica) su un campione di 5.484 turisti arrivati con le navi sui 159.753 totali (l'82 per cento dei quali ha deciso di sbarcare in visita, mentre gli altri sono rimasti a bordo). Il gruppo più consistente è arrivato dalla Gran Bretagna (39.67%) e dalla Spagna (31,85%), mentre gli italiani (5,35%) sono stati meno persino dei tedeschi (5,98%), anche perché i connazionali probabilmente preferiscono arrivare in Sardegna con altri mezzi. Tra i croceristi che sono scesi dalle navi il 92% ha visitato Cagliari, e il 96% ha optato per un tour organizzato, con la possibilità anche di una sosta nella spiaggia del Poetto. Tra le altre località visitate ci sono Nora, Villasimius, Barumini e Maracalagonis. «L'82% degli intervistati», conferma Fadda, «ha effettuato acquisti che hanno riguardato cibo e bevande per il 50%, souvenir per il 20%, vestiti (14%), mentre l'11% ha comprato regali vari e il 5% ha scelto gioielli. Dall'analisi emerge che la spesa media è di 61 euro».
SODDISFAZIONE «Il 73% dei turisti è rimasto soddisfatto», prosegue il presidente dell'Authority, «all'interno di questa percentuale c'è una quota di “molto soddisfatti” pari al 41% del totale degli intervistati». E tra quelli che si sono detti insoddisfatti, la principale lamentela era legata all'assenza di servizi di prima accoglienza. E per chi ha fatto shopping, il 54% dei vacanzieri si è detto soddisfatto degli acquisti (la quota degli insoddisfatti sfiora il 16%). Ottimo il gradimento, invece, per i trasporti: il 70% dei turisti si ritiene soddisfatto (contro il 12% che ha dato un giudizio negativo), così come è piaciuta l'informazione turistica (62%) e la ristorazione (68%). «Complessivamente il viaggio organizzato ha soddisfatto il 64% dei turisti», ricorda Fadda, «mentre tra le cause di insoddisfazione c'è la difficoltà di ricevere informazioni per via della lingua e il costo elevato dei pasti. A questo proposito c'è da dire che i croceristi hanno abbondanza di cibo a bordo, per giunta pagato, per questo non sono propensi a spendere più di 25 euro per mangiare». Il 68% del campione, infine, promuove l'accoglienza di Cagliari e vorrebbe tornare nel capoluogo. «Certo si può fare meglio», conclude Paolo Fadda, «anche se ora ci potrebbe essere una contrazione derivata dalla crisi internazionale. Oltre agli accordi siglati con la Royal Caribbean, siamo in contatto gli armatori Silversea e Pricess. Ma per offrire un'accoglienza di qualità serve la collaborazione di tutti».
FRANCESCO PINNA

06/01/2011

Le curiosità. Una famiglia americana monopolizza un negozio
I giapponesi fanno incetta di bottarga


Una famiglia americana sbarcata quest'estate da una piccola nave da crociera extralusso ha voluto una boutique del largo Carlo Felice ad uso esclusivo per fare shopping, spendendo migliaia di euro. Un gruppo di giapponesi, invece, ha puntato dritto al mercato di San Benedetto per acquistare bottarga a chili. Ma ci sono anche le note dolenti: le proteste formali di armatori e operatori turistici per la scortesia di qualche barista, così come per l'incomprensibile chiusura di alcuni monumenti e musei.
Sono le piccole storie che emergono dai freddi numeri del sondaggio sulla soddisfazione dei turisti sbarcati quest'anno in città dalle navi da crociera (altri 30 mila hanno preferito restare a bordo e vedere il profilo di Cagliari dal ponte). Tra queste, qualcuna ha dell'inverosimile. Come la turista americana che, in viale Buoncammino, è scesa da un city-bus, chiedendo con urgenza di poter usare il bagno di un chiosco-bar, ma ottenendo un secco no. Risultato: si è sentita male e ha segnalato la questione alla compagnia. «Abbiamo ricevuto un reclamo per quel gesto di scortesia», ammette Paolo Fadda, presidente dell'Autorità portuale: «La questione è che si fanno sforzi incredibili per far arrivare questi armatori, ma poi rischiano di essere vanificati da chi dimentica di avere anche delle responsabilità in quanto gestisce un esercizio pubblico». A far scattare le protesta dei croceristi (oltre il 90% è rimasta a terra tra le 2 e le 5 ore), anche i monumenti chiusi. «C'è chi è arrivato in Castello», segnala il presidente dell'Authority, «per poi magari trovare nel primo pomeriggio il portone della Cattedrale sbarrato».( fr. pi. )

06/01/2011