Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La città scende in piazza dopo il brindisi

Fonte: L'Unione Sarda
3 gennaio 2011

Capodanno



Prosciutti e formaggi, ravioli di ricotta e spinaci, maialetto e salsiccia arrosto. È il menù del “cenone del pastore” organizzato dagli “Istentales”, uno dei sei gruppi che hanno animato strade e piazze del centro storico nella notte di San Silvestro, che ha dato il via nel modo più tradizionale possibile al “capodanno diffuso”. «Tutto proveniente dalla mia azienda», assicura Gigi Sanna, che oltre ad essere allevatore è anche voce e leader della band etno-pop agropastorale nuorese, cha ha offerto il suo pasto di fine anno anche ai senza tetto e ai bisognosi. Con la pancia piena, a partire dalle 22 gli “Istentales” hanno scaldato la serata in piazza Savoia, uno dei tre palchi, assieme a quello di via Roma e del bastione di Santa Croce, dai quali i musicisti hanno intrattenuto le migliaia di persone arrivate in città per festeggiare il nuovo anno.
PIAZZETTA Mentre il Largo e le altre piazze e strade del centro sono ancora semivuote, piazza Savoia da prima delle 22 è già gremita di persone. In più di cento assistono dal primo minuto allo spettacolo degli “Istentales”. Come Antonello Loi, arrivato da Tortolì o Battistina Olla, residente a Cagliari da decenni ma orgogliosa del suo paese nativo, Ozieri. Dopo un discorso del cantante della band - «gli stranieri sono sempre ben accetti ma i padroni in Sardegna rimaniamo noi sardi» - applaude con forza e convinzione. Il nuovo anno è stato però salutato dalla “Municipalità balcanica” che, a dispetto del nome, è un gruppo di world music pugliese.
SANTA CROCE Il palco allestito di fronte al bastione di Santa Croce ha ospitato prima la band cagliaritana di hip-hop “Rappertorio” e subito dopo i cantanti e ballerini del “Tablao Flamenco”. «Hanno portato un po' del calore dell'Andalusia», commenta Serena Locci una delle sessanta persone che hanno assistito allo spettacolo. Il passaggio al 2011 è festeggiato, come da copione, con brindisi, petardi e con i fuochi d'artificio, sparati da via Cammino nuovo.
IL PASSAGGIO Prima della mezzanotte, nonostante i concerti e l'animazione musicale dei “Bandaradan”, dei “Makkaroni”, e la fanfara comica dei “Mapò”, il clima tra le persone in strada è ancora tutto sommato sottotono. «C'è poco entusiasmo», commenta Claudia Ligas mentre apprezza lo spettacolo di flamenco: «Forse è anche un effetto della crisi». Ma dopo i brindisi che scacciano il 2010, i petardi, gli auguri e lo spettacolo pirotecnico, migliaia di persone riempiono le vie del centro. Come Sara Boninu, al suo primo capodanno in piazza a Cagliari. «C'è troppa gente, non c'è spazio nemmeno per muoversi», osserva. Segno inequivocabile che la voglia di divertirsi c'è e che gli spettacoli sono piaciuti. Invece chi la notte cagliaritana del 31 dicembre la conosce già è Sara Galisai, studentessa di Teti, che afferma: «È più carino rispetto all'anno scorso». Con la sua amica Valeria Mura fa la spola tra Marina e Castello, che dopo gli spettacoli sono animate dalla musica dei dj.
NO STOP Che la voglia di festeggiare sia tanta lo si capisce anche dalle lamentele per lo spegnimento della musica alle tre, quando centinaia di ragazzi prendono d'assalto i locali ancora aperti in via Università, dove un gruppo con fisarmonica, tromba e sax fa danzare per circa un'ora chi ancora ha energie da spendere.
MATTINA AL POETTO Ieri mattina, approfittando della giornata di sole, molti cagliaritani si sono riversati al Poetto. (m. g.)

02/01/2011