Consuntivo di un anno della Capitaneria e presentazione dell’operazione «Onda d’urto»
SERGIO CASANO
CAGLIARI. Quattrocentosessantadue persone soccorse, centocinquantasei interventi effettuati, centocinquantaquattro navi ispezionate. Sono alcuni numeri del bilancio che fotografa l’attività della Capitaneria di porto durante l’incontro di ieri di fine anno.
Ieri a la Capitaneria ha chiuso l’operazione “Onda d’urto”. Una campagna, iniziata il 16 dicembre scorso, conclusa con il sequestro di dieci aragoste e due granseole, donate in beneficienza alla Caritas. I crostacei, scoperti dai militari su un furgone proveniente dal Sulcis, erano nascosti accuratamente in un sacco sotto alcune cassette di orate e spigole destinate alle rivendite cittadine. Gli uomini della capitaneria hanno denunciato due persone in quanto in questo periodo è vietata la pesca delle aragoste, alcune delle quali sottomisura: «Complessivamente il bilancio annuale è positivo - dice il comandante della capitaneria Giuseppe Mastroianni - nonostante le risorse sempre più ridotte e i tagli effettuati dal governo. Durante le festività, grazie anche all’operazione Onda d’urto, sono stati intensificati i controlli non solo in mare ma anche nei mercati e nei ristoranti». L’operazione Onda d’urto infatti era finalizzata all’esecuzione di controlli su tutta la filiera della pesca, sulle rivendite all’ingrosso e al dettaglio di prodotti freschi e congelati. Duecentoventisei i controlli effettuati nell’arco di quindici giorni, oltre trenta i verbali stilati per illeciti amministrativi, undici i sequestri e cinque le notizie di reato. Complessivamente le sanzioni amministrative comminate durante l’operazione d’urto ammontano ad oltre 40.000 euro. «Con le festività aumentano ogni anno gli illeciti nei mercati e nei centri della grande distribuzione - aggiunge Andrea Fioravanti, ufficiale addetto della sala operativa -, dove i nostri uomini hanno rilevato diverse irregolarità. La vendita del pesce congelato spacciato per fresco è senz’altro quella più comune e più diffusa. Proprio nell’ambito dell’operazione è stato sanzionato un pescatore che scongelava i gamberi argentini nello stagno di Santa Gilla, cercando poi di farli somigliare a quelli freschi».