Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Puntare sul porto e sulla ricerca»

Fonte: La Nuova Sardegna
31 dicembre 2010



Più realismo e molte speranze per superare l’anno orribile del 2010


MARIO GIRAU

CAGLIARI. L’oggetto del desiderio per il 2011 è uno solo: il lavoro. Gli industriali lo chiamano rilancio produttivo, il magnifico rettore potenziamento delle possibilità di ricerca e internazionalizzazione dell’ateneo, il sindacato nuova occupazione soprattutto per i più giovani, la Caritas fine dell’emergenza sociale. Modi diversi di declinare una speranza: fare della città veramente un volano di sviluppo regionale. Il 2010 è stato un quasi “Annus horribilis”, ma le potenzialità per un’inversione ci sono tutte, basta saperle utilizzare.
Industriali. «Negli ultimi 24 mesi si è accentuato - secondo Alberto Scanu, presidente Confindustria Sardegna meridionale - l’immobilismo politico e amministrativo, sfociato in una crisi senza precedenti». I numeri parlano chiaro: un quarto della popolazione attiva in cerca di occupazione; oltre il 10 per cento delle aziende associate alla Confindustria del Sud dell’isola ha fatto ricorso alla Cig; aumentata considerevolmente quella “in deroga” passata da 1,9 milioni di ore autorizzate nel 2009 a oltre 4 milioni nel 2010. Gli industriali hanno una strategia per aggredire la crisi. «A nostro avviso - aggiunge Scanu - dobbiamo puntare su quattro obiettivi: area metropolitana, con la stipula di un accordo quadro per riproporre l’istituzione della città metropolitana; urbanistica, ripensando la città attraverso le grandi scelte che riguardano l’attuazione del piano regolatore portuale, lo sviluppo dell’area aeroportuale, il piano della viabilità e mobilità, il campus universitario, lo stadio. Terzo campo prioritario d’azione il turismo, con il consolidamento dei poli turistici balneari tradizionali e lo sviluppo di nuovi centri di attrazione come, per esempio, Cagliari. Infine le aree industriali, con la realizzazione delle infrastrutture mancanti e l’attivazione di adeguati servizi di supporto alle imprese».
Sindacati. Più lavoro ripetono i sindacati. «Nel 2009 - dice Fabrizio Carta (Cisl) - nella provincia di Cagliari il Pil è diminuito di ben 6 punti percentuali, sicuramente non recuperati nel 2010. Un dato rivela le proporzioni della crisi: 174 unità produttive e 2189 lavoratori fruiscono nel nostro territorio della Cig in deroga, il 31 per cento sul totale regionale». «Porto industriale e porto storico, aeroporto, Università, Comune, Provincia, teatro lirico - dichiara Nicola Marongiu (Cgil) - sono le nostre principali risorse, che devono riuscire a girare al massimo delle loro potenzialità per generare sviluppo e occupazione». «Stando così le cose, il 2011 - aggiunge Gianni Olla (Uil) - non promette nulla di buono. Il rilancio del settore delle costruzioni e gli investimenti in infrastrutture possono invece veramente ridare fiato al sistema produttivo locale».
Università. «Il 2010 si è chiuso, a Cagliari come in tutta Italia, con le manifestazioni di protesta degli studenti e dei ricercatori che esprimono - dice il Magnifico Rettore Giovanni Melis - il disagio profondo sul loro futuro, reclamando ascolto ed iniziative dal governo e, più in generale, dalla classe politica. Fra l’altro chiedono che Cagliari si organizzi meglio per ospitare gli studenti e garantire il diritto allo studio». Il futuro degli studenti si chiama lavoro, per i docenti ricerca. Il diffuso pendolarismo studentesco, tuttavia, non favorisce l’assiduità nella frequenza alle lezioni e i risultati nello studio, incrementa il numero dei fuori corso, ostacola lo sviluppo delle politiche di scambi internazionali fondamentali per stimolare i processi formativi e l’attività di ricerca. «Non resta da sperare - conclude il Rettore - che il 2011 sia l’anno in cui si operi nel concreto perché a Cagliari si adottino le iniziative politiche a sostegno della residenzialità, a partire dalle esigenze degli studenti e dello sviluppo degli scambi internazionali che qualificano le università che vogliono operare nel contesto europeo e mondiale».