Teatro. Il cda approva il “preventivo” del 2011. Otto milioni in meno rispetto al 2010
Floris al Consiglio regionale: tutelare un patrimonio di tutti
Il giro d'affari è di 33,1 milioni di euro, il costo del personale è di 13,4, il debito con le banche ammonta a 14,7 milioni.
Che sarebbe stato un bilancio da austerity lo si sapeva. Ieri si è avuta la conferma: il preventivo del 2011 della Fondazione del teatro lirico, approvato dal consiglio di amministrazione, fa i conti con il drastico calo dei contributi in conto esercizio passati dai 24 milioni del preventivo 2010 ai 16,8 del 2011. Colpa, soprattutto, del crollo del Fus, cioè il finanziamento statale: l'anno scorso erano stati previsti 10,5 milioni e ne sono stati accordati 8. Per il 2011 sono stati iscritti a bilancio 5,2 milioni, come risulta da una comunicazione del ministero della Cultura.
L'APPELLO DI FLORIS «Abbiamo approvato il bilancio con le previsioni minime», ha spiegato il presidente Emilio Floris, «ma speriamo che lo Stato integri il contributo, come è stato promesso alle 13 Fondazioni, e che la Regione mantenga inalterati i 9,2 milioni concessi nel 2010 (per ora ne ha garantiti 8,1, ndr). In questo senso», prosegue il sindaco, «mi appello ai consiglieri regionali: il Teatro lirico è la più grande fabbrica della cultura dell'Isola ed opera e opererà sempre di più in tutta la Sardegna, anche grazie alla collaborazione avviata con Sassari. Occorre salvaguardarlo e rilanciarlo, con il contributo di tutti. Noi stiamo facendo tutto il possibile per dare il miglior prodotto possibile con il maggior risparmio possibile e grazie al parco della musica produrrà iniziative quasi quotidianamente».
IL GIRO D'AFFARI Il giro d'affari complessivo è di 33,1 milioni di euro, il costo del personale è di 13,4 (la metà dei quali per gli artisti), il debito con le banche a breve e medio termine ammonta a 14,7 milioni, il compenso del sovrintendente, confermato, è di 175 mila euro, il denaro in cassa ammonta a zero. Sul fronte delle entrate, l'unica voce oltre i contributi pubblici sono i proventi da vendita di biglietti e abbonamento, stimata in 1,5 milioni.
I SINDACATI Con una nota congiunta firmata dal segretario territoriale della Cgil Roberto Camarra, ieri Cgil, Cisl, Snater e Css hanno ribadito la preoccupazione per le sorti del teatro e la richiesta di un incontro con il cda. «Sappiamo che la vertenza del Lirico si interseca e si aggrava a causa di una legge che prevede tagli e nuove regole per l'accesso ai finanziamenti. Una legge figlia della crisi globale che dimentica che l'Italia custodisce il 90% del patrimonio storico-culturale mondiale. Nel Lirico di Cagliari», prosegue Camarra, «i lavoratori cercano responsabilmente di trovare soluzioni. Ed è per questo motivo che in segno di distensione i cartelli contro la dirigenza sono stati rimossi: per agevolare l'apertura di un tavolo di relazioni sindacali serio, costruttivo e di confronto che favorisca la ripresa delle attività del Teatro. Ad oggi», si legge ancora nella nota, «siamo in attesa di una convocazione, degli stipendi, di una fase di rinascita, di una programmazione, di un nuovo sovrintendente, di una risposta per tutti i lavoratori che per anni hanno prestato la loro opera in questo teatro ed oggi sono fuori». (f.ma.)
31/12/2010