«Per evitare che la città si riempia di spazzatura, farò un’altra proroga»
Sullo stadio l’imprenditore fa le sue scelte anche in base al suo interesse ma non è ancora detta l’ultima parola
ROBERTO PARACCHINI
CAGLIARI. Il 2010 si chiude con uno strappo: quello del sindaco Emilio Floris che «per la prima volta in dieci anni» farà «un atto di violazione della legge, firmando l’ennesima proroga per il servizio di raccolta dei rifiuti», ha affermato ieri mattina nella conferenza stampa di fine anno. Tra pochi mesi il primo cittadino terminerà il suo secondo e ultimo mandato.
Un incontro a tutto campo, anche con un po’ di nostalgia e qualche elemento polemico. Vediamo.
Rifiuti. Nella gestione dei rifiuti sino ad oggi vi sono state otto proroghe, le ultime due con ordinanze del sindaco Floris. Il tutto in attesa della predisposizione del mega appalto (di sette anni più due per un totale di 390 milioni di euro) che da anni non si riesce a portare a compimento. Le pratiche del bando richiederanno almeno un altro anno. Per coprire questo intervallo il Comune ha fatto un appalto per un affidamento di due anni, ma i tempi tecnici necessari per l’assegnazione richiedono alcuni mesi, mentre l’ultima proroga scade il 31, tra due giorni. Interpellato, il ministero ha precisato che, senza gara pubblica, il Comune non può più fare assegnazioni per la gestione dei rifiuti. Possibili solo con l’intervento del presidente della Regione, in accordo col ministero delle Infrastrutture. «Prima mi han riferito che sarebbe stato possibile - ha precisato il sindaco - poi che non c’è la disponibilità. Allora per impedire che la città venga coperta di spazzatura, per la prima volta farò un atto contro la legge, prorogando l’attuale gestione dei rifiuti con una nuova ordinanza».
Tuvixeddu. «Si tratta d una spina nel fianco», ha affermato il primo cittadino parlando della vicenda che coinvolge la necropoli punico romana di Tuvixeddu. «Il meglio è nemico del bene», ha spiegato riferendosi all’idea di creare un grande parco su tutto il colle. «Al momento c’è un accordo istituzionale che dovrebbe permettere di riprendere i lavori per l’area tutelata. Ma non voglio dire niente per scaramanzia: ogni volta che se ne parla tutto si blocca di nuovo». Quello che il sindaco sottintende riguarda anche la possibilità di accordi con la Coimpresa per la riduzione della volumetria ipotizzata (270mila metri cubi) per la lottizzazione da realizzare a Tuvixeddu e Tuvunammo, lato via Is Maglias.
Stadio. Il presidente del Cagliari calcio Massimo Cellino vuole fare il nuovo stadio a Elmas. «L’imprenditore - ha sottolineato Emilio Floris - deve vedere anche i costi dell’operazione. Pare che il terreno dove vuole realizzare l’impianto sportivo gli costi circa cinque milioni, mentre l’area del vecchio stadio ha un valore di 30-40 milioni. Ma non è ancora detta l’ultima parola. Ad ogni modo, se cadrà l’interesse per l’impianto di Sant’Elia, come sede delle partite del Cagliari, quell’area potrà essere valorizzata in altro modo. Gli interessi sono tanti».
Sant’Elia. «Non aver relizzato la riqualificazione abitativa di Sant’Elia è stata una sorta di tradimento. Io ho sempre avuto molto consenso in queste aree», ha spiegato il sindaco. «No coment» sui 35 milioni a suo tempo messi a disposizione da Area (l’ex Iacp, l’ente rgionale per l’edilizia popolare) per l’intervento. «Aspetto risposte sulle risorse che Area metterà a disposizone su Cagliari, ma non per costruire nuove case di edilizia pubblica, ma per riqualificare l’esistente». Sull’accordo di programma Regione-Comune (dell’epoca di Renato Soru) non ratificato, ma che comprendeva anche i 35 milioni per la riqualificazione di Sant’Elia e il museo Betile, il primo cittadino precisa che i «finanziamenti erano solo una parte di quelli necessari». Ma non risponde alla domanda se si sia pentito di non aver sostenuto sino in fondo l’accordo (prima firmato dal sindaco e poi bocciato dalla maggioranza del consiglio comunale).
Universitari. Gli studenti fuori sede chiedono il campus, ma i finanziamenti disponibili sia per quello di De Martino (l’iniziale) che per quello di De Rocha (l’architeto chiamato da Soru) sono andati persi. Ma «noi non siamo mai stati contrari al campus di viale la Plaia, bensì alla cubatura eccessiva e fuori dagli standard. E per il primo progetto avevamo dato tutte le autorizzazioni». Per l’oggi pensiamo che si possono fare delle permute tra il terreno dell’ex Semoleria e altre zone: siamo disponibili. È l’Ersu che forse ha dei problemi interni. Gli studenti, per la città, sono importanti».