La proposta: «Lo stabile è di proprietà comunale, potremmo chiedere un mutuo» |
Teatro, ipoteca per garantire il debito
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È l'unico momento in cui perde l'aplomb istituzionale. Sintomo di quanto il Lirico e il settore della cultura gli stiano a cuore.
La conferenza stampa di fine anno è quasi alla fine e si parla del ruolo di Cagliari-città metropolitana e dei finanziamenti che non arrivano. Floris ricorda l'impegno del Comune per il teatro di via Sant'Alenixedda e il tono si fa più duro: «Qualcuno si dimentica che nell'ultimo anno abbiamo speso due milioni e mezzo. Quali sono gli altri Comuni che mettono così tanto per la cultura? Se dovessi far a meno della cultura avremmo i marciapiedi d'oro e neanche una buca per strada. Tutti dicono “bravo”, ma nessuno mette un soldo in più».
E il problema, dice il sindaco, è che «partecipiamo ai finanziamenti pubblici come gli altri». Invece una fondazione come quella del Lirico non dovrebbe essere messa sullo stesso piano «delle associazioni che fanno esibire l'orchestra di Baltimora» o cose simili.
Il discorso è chiaro: «Non ci possono essere teatri Lirici a Tempio, Carbonia, Iglesias. Quattordici fondazioni sono considerate troppe in Italia. E noi ne vogliamo fare dieci in Sardegna?»
Il teatro, in questi scampoli di fine mandato, «è uno dei problemi che occupa più tempo. Abbiamo un rosso impegnativo, sto pensando a una rimodulazione del debito». Le possibili strade? Eccole: «L'edificio è del Comune: impegnandolo di fronte alle banche si potrebbe ottenere un mutuo, in modo da utilizzare più agevolmente le risorse nel lungo periodo». Una decisione simile dovrebbe però ricevere il via libera dall'aula di via Roma: «Sono cose di difficile soluzione, anche perché una scelta del genere coinvolgerebbe per forza il Consiglio».
Floris chiede uno sforzo in più alla Regione: «Dobbiamo fare i conti con un taglio dei fondi in arrivo dal governo, ma il teatro è un centro culturale di interesse sovracomunale, nel quale abbiamo investito tanto. Salvarlo deve essere un obiettivo dell'intera Isola». ( m.r. )
29/12/2010
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La proposta: «Lo stabile è di proprietà comunale, potremmo chiedere un mutuo»
È l'unico momento in cui perde l'aplomb istituzionale. Sintomo di quanto il Lirico e il settore della cultura gli stiano a cuore.
La conferenza stampa di fine anno è quasi alla fine e si parla del ruolo di Cagliari-città metropolitana e dei finanziamenti che non arrivano. Floris ricorda l'impegno del Comune per il teatro di via Sant'Alenixedda e il tono si fa più duro: «Qualcuno si dimentica che nell'ultimo anno abbiamo speso due milioni e mezzo. Quali sono gli altri Comuni che mettono così tanto per la cultura? Se dovessi far a meno della cultura avremmo i marciapiedi d'oro e neanche una buca per strada. Tutti dicono “bravo”, ma nessuno mette un soldo in più».
E il problema, dice il sindaco, è che «partecipiamo ai finanziamenti pubblici come gli altri». Invece una fondazione come quella del Lirico non dovrebbe essere messa sullo stesso piano «delle associazioni che fanno esibire l'orchestra di Baltimora» o cose simili.
Il discorso è chiaro: «Non ci possono essere teatri Lirici a Tempio, Carbonia, Iglesias. Quattordici fondazioni sono considerate troppe in Italia. E noi ne vogliamo fare dieci in Sardegna?»
Il teatro, in questi scampoli di fine mandato, «è uno dei problemi che occupa più tempo. Abbiamo un rosso impegnativo, sto pensando a una rimodulazione del debito». Le possibili strade? Eccole: «L'edificio è del Comune: impegnandolo di fronte alle banche si potrebbe ottenere un mutuo, in modo da utilizzare più agevolmente le risorse nel lungo periodo». Una decisione simile dovrebbe però ricevere il via libera dall'aula di via Roma: «Sono cose di difficile soluzione, anche perché una scelta del genere coinvolgerebbe per forza il Consiglio».
Floris chiede uno sforzo in più alla Regione: «Dobbiamo fare i conti con un taglio dei fondi in arrivo dal governo, ma il teatro è un centro culturale di interesse sovracomunale, nel quale abbiamo investito tanto. Salvarlo deve essere un obiettivo dell'intera Isola». ( m.r. )
29/12/2010