Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il primo Novecento viaggia in cartolina

Fonte: L'Unione Sarda
28 dicembre 2010

Il primo Novecento viaggia in cartolina

C'era un che di rituale in terra francese all'inizio del secolo scorso nel ricevere una cartolina di auguri illustrata. L'oggetto diventava pezzo da una collezione. Un dato per tutti? Nel 1910 vennero stampate in Francia 125 milioni di cartoline. L'âge d'or della cartofilia. Insieme alle formule di buone feste, buon anno, buona Pasqua e persino buon pesce d'aprile, in casa entrava il sorriso di una bella ragazza tra decorazioni di fiori, o la dolcezza di una coppia di bambini pieni di boccoli, di amanti sognanti nel destino d'amore. Persino il frammento di una storia piccola piccola e a volte licenziosa, persino con scene di seno scoperto in compagnia di un gentiluomo. Si ripetono i temi, ma sono tutte diverse tra loro le immagini di Souvenir. La cartolina d'auguri nei primi anni del '900 , la mostra inaugurata nel centro d'arte e cultura Il Ghetto di Cagliari, sino al 23 gennaio (dal martedì alla domenica, dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20, ingresso gratuito con Karalis Card).
Sono tutte fotografie e non illustrazioni le circa 700 cartoline originali del primo decennio del '900 francese provenienti da una collezione monotematica, la Mayen, acquistata a Parigi dall'associazione culturale Socrates, che ha curato anche il catalogo e organizzato l'esibizione promossa dall'assessorato alla Cultura del Comune in collaborazione con il Consorzio Camù. Ottimo lo stato di conservazione della collezione a più di cento anni dalla loro emissione. I curatori hanno mantenuto la classificazione originaria di Mayen che le raggruppò nelle quattro tematiche delle donnine, dei bambini, degli innamorati e, caratteristica esclusivamente francese, dei raccontini in serie di cinque o sei cartoline.
Sono quasi tutte verticali (poche quelle orizzontali) con “bellezze” maschili sufficientemente stereotipate e femminili maggiormente variegate. Più che le frasi riportate, tra saluti e qualche allusione, nelle foto in bianco e nero acquarellate a colori assume rilievo la foto stessa: in ogni rappresentazione c'è un piccolo set perché la fotografia comincia a sviluppare le proprie tecniche espressive in quella strada intrapresa verso il costituirsi arte a sé, separata da quella pittorica.
La cartolina illustrata era nata nel 1870, ma a cavallo tra i due secoli si sviluppa nel contempo la grafica decorativa che tornerà nelle cartoline (ne è esempio la riduzione di alcune affiches di Toulouse - Lautrec), comprese quelle fotografiche.
Altra caratteristica è che sono quasi tutte “viaggiate”, cioè affrancate e in molti casi apposte sul davanti, come d'uso all'epoca. Oggi conservano un valore documentale significativo: dietro i canoni estetici si rivelano costumi e languori del tempo.
Peccato non si sappia molto su Mayen, a parte che raccolse, spesso spedendole a se stesso principalmente dal 1900 al 1910, una quantità davvero consistente di cartoline d'auguri (la collezione completa raccoglie 800 esemplari), probabilmente la totalità di quelle stampate nella Francia di inizio secolo.
Certo erano anni in cui il collezionismo cresceva: oltre alle cartoline per i saluti di viaggio e gli auguri, nascono nuove rare serie, alcune delle quali numerati per indicare la tiratura complessiva. E mentre il mondo si scrive per scambiare immagini, vengono pubblicate parecchie riviste dedicate al collezionismo di cartoline e aprono i battenti negozi specializzati. Per di più si diffondono rassegne e mostre nazionali e internazionali sulla cartolina illustrata.
Poi la guerra, tra patriottismo e autarchia. Dal 1925 il rapido declino e il ritorno alle origini. Si stampano soprattutto cartoline d'auguri o vedute di città, gli innamorati e i divi del cinema. Ma chissà se quelle ragazze avvolte da pellicce o fasciate in abiti preziosi non venissero considerate delle dive di culto domestico nella Francia del primo Novecento.
MANUELA VACCA

28/12/2010