Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Cagliari, aiutaci a battere la Serbia»

Fonte: L'Unione Sarda
5 agosto 2008

Charlie Recalcati anticipa la durissima partita del 20 agosto
Carlo Recalcati e la "sua" Nazionale ritornano a Cagliari. Un ritorno che sembra quasi dettato dall'attrazione che il calore e l'affetto ricevuto lo scorso anno esercitano ancora. In occasione della prima edizione di "Sardegna a Canestro", il pubblico cagliaritano riservò a lui e alla sua squadra durante gli allenamenti e, soprattutto durante le gare contro Lettonia, Polonia e Repubblica Ceca un'accoglienza straordinaria.
Quello stesso calore non mancherà da venerdì per il ritorno degli azzurri in città a un anno di distanza da quella manifestazione. Stavolta però la posta in palio non è certo la coppa di un torneo, ma c'è di più.
A Cagliari, Charlie Recalcati comincerà con il suo gruppo la scalata per la conquista di un posto ai prossimi campionati europei di Polonia 2009. Reduce dal periodo di ritiro montano di Bormio, dove la "nuova" Italia si è riunita e conosciuta, la comitiva azzurra sbarcherà venerdì in città per proseguire la preparazione.
«Siamo reduci da un primo periodo di preparazione piuttosto intenso», attacca il coach azzurro, «nel quale il gruppo ha lavorato bene e con intensità. Una preparazione che sarà completata a Cagliari e che, spero, ci possa far arrivare nel migliore dei modi alla gara contro le Serbia».
Che tipo di gara sarà?
«Non credo che sarà facile. Oggi, e lo abbiamo visto durante il torneo di Bormio, i valori europei sono cambiati e direi che stanno lievitando verso l'alto. Quindi ci sarà da lottare, ma sono fiducioso»
Che squadra è la Serbia?
«La peggiore che ci pote capitare. Forse la migliore espressione del basket europeo e mondiale. Con loro occorre giocare con grande intensità fin dalle prime battute, e mai perdere la concentrazione. Sarebbe la fine».
Magari con Bargnani e Belinelli, forse sarebbero stato diverso?
«Certo, ma non cerco scuse, ora guardo a quello di cui dispongo. A Bormio ho convocato 18 giocatori e assieme loro cercheremo di arrivare in Polonia. Sono tutti ragazzi che hanno dimostrato attaccamento alla maglia e che, nel corso di queste settimane hanno trovato un buon affiatamento. E' già un bel risultato».
Che Italia vedremo a Cagliari?
«Una squadra in recupero, dopo la prima fase coincisa con grossi carichi di lavoro. Purtroppo non ho a disposizione Danilo Gallinari. Speravo potesse iniziare in città la preparazione, ma il dolore alla schiena persisteva e lo staff medico azzurro ha deciso di rimandarlo a casa. Per il resto il gruppo è stanco,ma in pochi giorni dovrebbero recuperare».
Che squadra è questa Italia?
«Un gruppo di tiratori. Le percentuali al tiro arrivate durante le gare disputate a Bormio sono buone. È una squadra a cui mancano centimetri sotto le plance, e questo è sicuramente un problema che cercheremo di sopperire con la velocità e la precisione al tiro».
La seconda edizione di Sardegna a Canestro è un buon banco di prova?
«Sicuramente. Come la nostra, Gran Bretagna, Estonia e Belgio sono squadre che, che in altri gironi, lotteranno per arrivare agli Europei, quindi tutte si impegneranno al massimo».
L'Italia però può contare anche sull'affetto del pubblico di via Rockefeller…
«Nell'organizzare le gare di qualificazione abbiamo subito pensato a Cagliari. Quello cagliaritano è un pubblico competente che, lo scorso anno ci ha sostenuto tantissimo. Ricordo l'entusiasmo di tutti e i continui incitamenti, e che anche stavolta non si tirerà certo indietro».
E poi ci sarà anche Gigi Da Tome, che a Cagliari è attesissimo...
«Dovrei recuperalo dopo lo strappo al gluteo e l'influenza. È un ragazzo che può dare tanto, quella di Cagliari potrebbe essere la sua occasione».
Ultima domanda: per Gallinari proprio nessuna speranza?
«Ci raggiungerà comunque a Cagliari per essere visitato dai medici del nostro staff. Il resto si vedrà».
MASSIMO MUSANTI

05/08/2008