Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Lirico: «Neppure un soldo dalla Provincia»

Fonte: La Nuova Sardegna
20 dicembre 2010


Il presidente Graziano Milia conferma l’uscita definitiva dal consiglio di amministrazione della Fondazione in crisi finanziaria



Prosegue la verifica sui conti e sugli atti amministrativi in vista di un piano di rientro




CAGLIARI. La Provincia resterà fuori dalla Fondazione. Ad annunciarlo è il presidente Graziano Milia, le cui parole spengono sul nascere qualsiasi speranza di lenire lo stato di difficoltà finanziaria in cui versa il teatro lirico: «Non ci sono le condizioni - avverte Milia - e se le cose stanno come sembra l’amministrazione provinciale non darà un soldo neppure per il 2011 e oltre».
Milia è categorico: «La nostra rappresentante nel consiglio di amministrazione non è mai stata chiamata a partecipare alle decisioni, la Fondazione si è limitata a incassare il contributo (800 mila euro, ndr) per il 2008 e per il 2009». Non solo: «Non è stato presentato un piano di rientro, qualcosa che spieghi come la Fondazione intende fronteggiare il dissesto in cui si trova. Perchè la Provincia dovrebbe entrare in una situazione del genere?». Eppure, dopo anni di disinteresse, la Provincia sembrava tornata a pieno titolo a far parte dell’organo amministrativo del teatro per contribuire finanziariamente ma anche alle scelte strategiche del teatro: «Non ci hanno mai preso in considerazione - taglia corto Milia - quindi non vedo su quali basi dovrei proporre un contributo finanziario per i prossimi anni». Ma c’è un problema in più che al presidente dell’ente intermedio sembra insuperabile: «La presenza della Provincia nell’organo amministrativo della Fondazione non è prevista dalla legge - spiega Milia - quindi se l’amministrazione entrasse dovrebbe farlo nelle vesti di socio privato, come il Banco di Sardegna. Con la differenza che le nostre uscite economiche passano tutte al vaglio della Corte dei Conti, quindi devono trovare una giustificazione chiara e solida. Quale sarebbe in un caso come questo?». Un caso diventato scottante con le dimissioni in serie del direttore artistico Maurizio Biscardi, del direttore amministrativo Vincenzo Caldo e la remissione del mandato da parte del sovrintendente Maurizio Pietrantonio, la cui posizione resta congelata in attesa che l’organo amministrativo trovi un sostituto all’altezza. Situazione scottante e allarmante sul piano finanziario: il debito patrimoniale accumulato dalla gestione Meli è per il teatro lirico un’autentica palla al piede, che la gestione Pietrantonio-Caldo si è portata faticosamente avanti nel corso degli ultimi sei anni. Partiti con un bilancio in rosso di quasi venticinque milioni di euro, l’accoppiata di dirigenti napoletana ha tenuto la barra del teatro in linea di galleggiamento ma ha dovuto limitare drasticamente i costi. Trovando nella fase finale del mandato l’aperta ostilità dei sindacati, durissimi nel rinfacciare a Pietrantonio una programmazione inadeguata al prestigio del teatro lirico cagliaritano e insieme una sequenza di scelte considerate disastrose. Ed è in questa situazione di incertezza che il consigliere di amministrazione nominato dal ministero dei beni culturali Oscar Serci sta lavorando - su delega del consiglio di amministrazione - per verificare lo stato reale dei conti e la possibilità di elaborare un piano industriale suffciente a risanare lo stato finanziario del teatro nel giro di un periodo ragionavole, prevedibilmente tre anni. Il lavoro di verifica è ancora in corso e dovrebbe dare i primi frutti prima di Natale. Nel frattempo si naviga a vista e Milia non sembra abbia molta voglia di affrontare tempeste che non lo riguardano.(m.l)