Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Santa Gilla, l’oasi abbandonata al degrado

Fonte: La Nuova Sardegna
20 dicembre 2010

Dopo i progetti Life-Gilia i nuovi interventi di monitoraggio e valorizzazione ambientale non sono mai stati realizzati


Interrogazione del Pd: «Il consiglio aveva deliberato un piano di gestione, ma è tutto fermo»




ROBERTO PARACCHINI

CAGLIARI. Nei progetti di valorizzazione della laguna di Santa Gilla erano stati spesi circa cinque miliardi di lire. Nei primi anni Ottanta del secolo scorso, invece, qualcosa come centocinquanta miliardi, sempre di lire: per disinquinare la zona dai metalli pesanti dell’industria.
Ma tutto questo sembra sia stato fatto invano: oggi il degrado si sta pian piano riprendendo l’area. Eppure la Regione sin dal 2005 ha promosso un bando (su stanziamento Por) per il finanziamento di iniziative per la salvaguardia e lo sviluppo dei siti naturalistici di interesse comunitario. E il Comune di Cagliari nel 2006 ha partecipato per Santa Gilla, ma tutto sembra essersi arenato: si era parlato di diverse centinaia di posti di lavoro nel settore della pesca e del turismo ambientale. In precedenza, nei primi anni del Duemila c’era stato il progetto europeo Life-Gilia (tre anni), per la tutela e l’incremento ambientale della zona. Poi per altri tre o quattro anni era stato creato, come richiesto dalla comunità europea, un centro intercomunale (oltre a Cagliari c’era anche Assemini, Capoterra ed Elmas) per continuare il monitoraggio.
Sull’abbandono della laguna il gruppo Pd in consiglio comunale ha presentato un’interrogazione in cui ricorda come il Comune (in qualità di ente capofila) abbia deliberato - come accennato nel 2006 - un progetto per la gestione di Santa Gilla. Il tutto comportava una serie di iniziative, tra cui quella di rispettare il cronoprogramma. Nel 2009, poi, la Regione aveva promosso un bando sulla base di un’ipotesi presentata da Capoterra per lo sviluppo di infrastrutture connesse alla valorizzazione e fruizione della biodiversità. Infine, viene precisato nell’interrogazione del Pd, nel piano triennale delle opere pubbliche «sono previsti 705mila euro per interventi di riqualificazione» per la laguna. Ma l’ufficio intercomunale per Santa Gilla «si trova in una situazione di grave carenza operativa per l’assenza delle figure tecniche necessarie». E il coordinatore dell’ufficio è stato revocato dall’incarico.




L’ORNITOLOGO

«Un tesoro trascurato per l’avifauna»



Per anni c’è stata la nidificazione dei fenicotteri rosa

CAGLIARI. «Santa Gilla è un sito di grande importanza natualistica e ambientale», sottolinea l’ornitologo Helmar Shenk. «In quell’area - continua - vi sono tutte le possibili protezioni: si tratta di una Zona di protezione speciale (Zps), di un Sito di interesse comunitario (Sic) e di un’Oasi faunistica permanente, dove la caccia è sempre vietata». Negli ultimi anni Santa Gilla aveva «rubato» a Molentargius la nidificazione dei fenicotteri rosa, ma nel 2010 non c’è stata alcuna nascita, nemmeno nella laguna. Un fatto questo che potrebbe far pensare a un incremento del degrado, ma si tratta solo di ipotesi. Ogni anno passano per Santa Gilla circa 35-40mila uccelli e una parte di questi scelgono il luogo anche per nidificare. Tra questi c’è il Fraticello, l’Avoceta e i Cavalieri d’Italia. «Certamente - spiega Shenk - il sito ha un ruolo importante in tutta la zona per la valorizzazione dell’avifauna. Inoltre c’erano stati progetti, nel 1999, per la realizzazione di strutture di acquacultura utilizzando anche una serie di spazi ricavati dalle bonifiche degli anni precedenti. Poi tutto si è fermato, mentre le potenzialità sono molte». (r.p.)

LE PROSPETTIVE

Un polo d’eccellenza per una filiera del prodotto ittico


CAGLIARI. A Santa Gilla vi sono tutte le caratteristiche per realizzare una filiera integrata del prodoto ittico. Gli esperti hanno spesso parlato di un polo d’eccellenza della molluschicoltura. Il sito sarebbe ottimale anche per puntare all’allevamento dei ricci. Il problema è che occorrono, affermano i consiglieri del Pd in una interrogazione (Ninni Depau primo firmatario), «adeguate soluzioni tecnico organizzative per l’acquacoltura lagunare, capaci di migliorare l’efficienza economica degli allevamenti e di fornire un assetto strutturale e produttivo che garantisca l’occupazione e la collocazione sul mercato del prodotto». (r.p.)