Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Case sociali? A Cagliari

Fonte: L'Unione Sarda
20 dicembre 2010

Il sindaco: «Abbiamo Su Stangioni ed ex mercato»
di ANTHONY MURONI
Le case a canone agevolato o a prezzi inferiori a quelli di mercato come grimaldello per sbloccare la situazione e rendere edificabile l'area dell'ex Fas di Elmas? Tra le tante malignità che circolano attorno a quell'investimento questa è quella forse più vicina alla verità. Perché la società "Villa del Mas" (presidente Franco Ortu, amministratore Carlo Scano e socio forte Maurizio De Pascale, presidente dell'Ance) ha tutto l'interesse a sbloccare una situazione che è ferma al 2008, quando quei 40 ettari vennero acquisiti (in cambio di 16 milioni di euro) all'interno del concordato fallimentare dell'ex Ferriere Acciaierie Sarde. Ma difficilmente potrà farlo attraverso il progetto "Piano casa 1" varato dal governo e poi recepito dalla Regione. Anzitutto per le difficoltà di tipo ambientale, poi per quelle urbanistiche (i quasi 900 mila metri cubi di volumetrie presenti su quell'area sono classificate D3, zona industriale), poi per le valutazioni politiche espresse dal presidente della Regione («non pensiamo a uno sviluppo edilizio in quell'area») e infine perché per le case a prezzi agevolati il Comune di Cagliari ha già da tempo previsto di puntare sulle aree di Su Stangioni. Questioni che sembrano insormontabili ma che non fanno desistere la "Villa del Mas". Per bocca dell'ingegner De Pascale arriva un messaggio chiaro: «Più mi attaccano e più vado avanti, ho sempre fatto così».

Uno tra i più contrari al progetto di una Cagliari2 nei pressi dell'aeroporto è il sindaco del capoluogo Emilio Floris: «La preoccupazione espressa recentemente dal presidente Cappellacci e dal deputato Pili è sempre stata anche la mia: non possiamo consentire che si crei un tappo all'ingresso della città capoluogo. Perché un insediamento nel quale andasse ad abitare qualche migliaio di persone questo sarebbe». Ancora più netto il primo cittadino è a proposito della concorrenza sul bando legato alle manifestazioni di interesse sull'housing sociale: «È notorio che da anni il Comune di Cagliari sta lavorando per permettere la realizzazione di un nuovo quartiere-modello nella zona di Su Stangioni, che si affaccia sulla statale 554. Abbiamo programmato lo sviluppo della città in quella direzione, studiando e confrontandoci con le coop proprietarie dei terreni perché possa sorgere un insediamento moderno, che offra ai giovani cagliaritani case a prezzi agevolati, spezzando la catena che porta la città a spopolarsi, con un travaso a favore dell'area vasta e dell'hinterland. E non si può dimenticare che stiamo studiando anche il recupero dell'ex mercato dell'ortofrutta all'ingrosso. Credo che i paesi dell'hinterland possano anche iniziare a pensare all'edilizia popolare pubblica, visto che a oggi ne sono quasi sprovvisti. A Cagliari non si può accettare di realizzare nuovi ghetti o allargare quelli esistenti. Le zone nelle quali c'è disagio vanno riqualificate ma i quartieri nuovi devono nascere già funzionali. E l'incontro fra pubblico e privato ci potrebbe dare questa possibilità». Un'ultima riflessione è legata alle questioni di carattere ambientale: «Leggo che ci sono ancora bonifiche da fare nell'area dell'ex Fas: credo che bene abbia fatto la Regione a ricordare che prima si rende fruibile quell'area e poi si può parlare di sviluppo. Senza per questo mettere a rischio gli accessi al capoluogo».

Eppure dalle parti della società "Villa del Mas" si manifesta stupore per «le contrarietà che sembrano essere evidenziate a proposito di un'iniziativa che va a favore dell'housing sociale», commenta Maurizio De Pascale, presidente dell'Ance, che della società sembra essere portavoce. «Non capisco le polemiche, che a mio avviso sono infondate, soprattutto per quel che riguarda il presunto pericolo ambientale. Vorrei chiarire che oggi su tutti e 40 gli ettari della ex Fas non c'è più un solo rifiuto pericoloso. E dunque parlare di bomba ecologica è fuori luogo. A dirlo non sono io ma le relazioni depositate in Regione, in Provincia e all'Arpas. Che poi ci siano altri tipi di interventi da fare è un altro discorso». All'amministrazione di Elmas, che pretende un intervento molto più ampio, De Pascale risponde piccato: «Anzitutto c'è da chiarire che le varie giunte che si sono avvicendate non hanno mai fatto nulla per eliminare i pericoli per l'ambiente in quel sito mentre sono invece prontissime a farlo ora che c'è un privato che ha intenzioni serie - aggiunge - comunque i tipi di intervento successivo sono codificati per legge: se dovesse persistere una destinazione industriale sarebbe sufficiente un "incappucciamento" dell'attuale sito. Se invece si potesse svoltare verso il commerciale o il residenziale verrebbe richiesto un intervento ancora più profondo. Ma, a oggi, è acclarato che non ci sono pericoli di tipo ambientale». Il presidente dell'Ance ci tiene molto a chiarire che l'ultima bozza di accordo di programma presentata al Comune è «innovativa, tutta proiettata sui giovani e sugli studenti, in un'ottica di non consumo del territorio», chiarisce, «ma il Comune non si è ancora deciso a chiedere alla Regione di avviare un confronto». Quando gli si fa notare che quei terreni non hanno i requisiti per consentire la partecipazione della società al bando per l'housing sociale, De Pascale non può opporsi: «Io stesso ho dei dubbi, ma devo dire che in un altro punto del bando sembra aprirsi uno spiraglio. E poi il Comune ha adottato una delibera di indirizzo che ci lascia speranze». L'articolo 5 recita testualmente che per gareggiare occorrerebbe che l'area avesse già oggi una destinazione per edilizia residenziale. Ma a spaventare è anche l'ostilità che sembra arrivare dalla politica: «Sono stupito dalla presa di posizione del presidente Cappellacci, che esclude destinazioni edilizie per quei terreni senza aver potuto mai nemmeno esaminare i progetti. Per correttezza non ne ho fin qui parlato né con lui né con altri esponenti della giunta. Quando li vedrà non credo potrà negare che si tratta di un'idea splendida per gli studenti». Infine i rapporti con l'ex governatore Soru: «È vero, il mio socio Scano è amico di Soru. Dell'ex presidente, di un imprenditore, non di Totò Riina. Io ho avuto con lui rapporti sempre corretti anche se fui quello che si sbilanciò di più, sostenendo che fosse un male per la Sardegna, sul Piano paesaggistico da lui voluto. C'è anche chi dice che dietro la nostra società ci possa essere lui: ma si può credere che io, che rappresento la maggior azienda sarda nel settore delle costruzioni, avrei mai potuto accettare di fare il suo prestanome?».

Qual è il progetto di “Villa del Mas”? È contenuto nella lettera che la società ha inviato al Comune lo scorso 27 ottobre: «La conversione dell'ex Laminatoio in abitazioni residenziali sociali e alloggi per studenti, la riutilizzazione del capannone Fusione per la creazione di un mix abitativo tra housing sociale e residenze da destinare al mercato, la conversione dell'ex torre di fusione in hotel». Interventi per 200 mila metri cubi dichiarati, su un'area che oggi è invece ancora legata a una destinazione industriale.
E Su Stangioni, a Cagliari? Su quel triangolo di 19 ettari edificabili stretti fra la statale 554 e la 131, da anni si parla di realizzare un quartiere tecnologico ed ecosostenibile. L'ultima versione parla di 750 appartamenti, capaci di ospitare circa 2.600 persone. Trecentomila metri cubi d'intervento, divisi fra edilizia popolare, appartamenti a canone agevolato per le giovani coppie, residenze private, servizi e verde. Con un occhio alla tecnologia ecologica: edifici orientati in modo da avere la massima illuminazione e predisposti al riciclo delle acque piovane, che diano il miglior risultato nel riscaldamento e raffreddamento degli ambienti.

19/12/2010