Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Soru contro Coimpresa: nessun risarcimento

Fonte: La Nuova Sardegna
17 dicembre 2010

L’ex governatore interverrà nel giudizio arbitrale sui presunti danni arrecati all’impresa per i ritardi nell’edificazione di Tuvixeddu



I legali contesteranno il difetto giurisdizionale in linea con gli avvocati della Regione




CAGLIARI. L’ex governatore Renato Soru si opporrà nel giudizio arbitrale alla richiesta di risarcimento danni avanzata da Nuova Iniziative Coimpresa per i ritardi accumulati dal progetto edificatorio su Tuvixeddu e dovuti alle iniziative di contrasto mandate avanti dall’amministrazione regionale di centrosinistra. Soru nominerà nei prossimi giorni due legali.
La decisione del patron di Tiscali è ancorata a ragioni ben precise: se il collegio arbitrale cui ha ricorso il gruppo Cualbu dovesse stabilire che Coimpresa ha diritto a un risarcimento economico - la richiesta complessiva supera i settanta milioni di euro - sarebbe la Regione a dover pagare, sempre che la decisione venisse confermata nell’eventuale giudizio definitivo davanti alla corte d’appello. Ma a quel punto scatterebbe la facoltà di rivalsa da parte dell’amministrazione Cappellacci, che potrebbe chiedere ai componenti la giunta Soru di metter mano al portafogli.
I legali di Soru hanno tempo fino al 17 gennaio per attaccare la clausola compromissoria contenuta nel secondo accordo di programma, che prevedeva l’accesso a un giudizio arbitrale in caso di controversie sull’applicazione dell’accordo. Quello di Soru sarà un intervento volontario nel giudizio, col quale verrà contestato il difetto di giurisdizione. La stessa linea seguita dall’ufficio legale della Regione, per la quale a fermare le betoniere del gruppo Cualbu sono stati «fatti e circostanze del tutto estranei» agli impegni contenuti nell’accordo di programma del 2000. A sostenerlo sono stati i legali della Regione - Roberto Murroni, Sandra Trincas, Mattia Pani e Giovanni Parisi - nella memoria di costituzione e risposta alle richieste di risarcimento avanzate dal gruppo Cualbu.
Nuova Iniziative Coimpresa chiede complessivamente 72 milioni di euro per il danno e il mancato guadagno legato alla sospensione dei lavori sul colle punico, ma per gli avvocati della Regione «imputare all’amministrazione la responsabilità esclusiva di tutto l’invenduto costituisce ricostruzione del tutto artificiosa» perchè non risulta provato «il nesso di causalità tra il danno asseritamente subìto e la condotta della Regione». Se l’amministrazione Soru ha cercato di imporre sull’area di Tuvixeddu-Tuvumannu nuovi vincoli per notevole interesse pubblico, ancorati al Codice del paesaggio - entrato in vigore anni dopo la firma dell’accordo di programma - e i giudici amministrativi hanno bocciato l’iniziativa per l’irregolarità nella nomina della commissione, sul progetto di Coimpresa sono piovuti altri atti delle sovrintendenze, ultimo il vincolo sul canyon fondato sull’esistenza di una passata attività di cava. (m.l)