Vinto dalla De Vizia l’appalto intermedio di due anni
A fine mese scade l’ultimo affidamento imposto ma difficilmente sarà operativa la nuova assegnazione
ROBERTO PARACCHINI
CAGLIARI. «Sui rifiuti non si possono più fare proroghe e l’ottava scade a fine mese», sottolinea Ninni Depau (Pd). «Non lo dico io, ma il direttore generale del ministero dell’Ambiente in una nota in cui risponde al sindaco Emilio Floris».
La questione dei rifiuti è sempre più ingarbugliata. Ieri sono scaduti i termini per la presentazione delle offerte (hanno fatto domanda quattro aziende) per l’appalto intermedio di due anni più uno, in attesa del bando per il mega affidamento che sarà di sette anni più due (per 390 milioni). Ma il problema è che prima di assegnare i lavori (alla proposta vincente, risultata ieri sera quella della De Vizia) vi dovrà essere il normale iter burocratico (controllo dei documenti ecc.) e questo richiederà del tempo. Ma la risposta del ministero al quesito posto dal sindaco Floris sulla possibilità di una nuova proroga sembra non lasciare adito a dubbi: non si può fare. Sino ad ora vi sono state otto proroghe, di cui le ultime tre con ordinananza del primo cittadino che ha imposto all’Ati, l’associazione temporanea di imprese che gestisce i rifiuti, di continuare a svolgere il lavoro agli stessi costi.
Secondo la risposta del ministero nuove proroghe potranno essere fatte solo «nel caso in cui le iniziative per superare l’emergenza siano state correttamente avviate e, in via del tutto eccezionale, ulteriori interventi contingibili ed urgenti possono essere effettuati (...) dal presidente della Regione d’intesa con il ministro dell’Ambiente». Non solo: «La legge condiziona la legittimità di questa ulteriore proroga alla presenza di comprovate necessità che vanno necessariamente intese come situazioni e fatti sopravvenuti... Pertanto il semplice persistere della situazione originaria non rappresenta una comprovata necessità».
Nel caso di Cagliari e visto che vi sono già state otto proroghe, è difficile sostenere che vi siano «situazioni e fatti sopravvenuti». Da qui la richiesta, nell’interrogazione al sindaco, di sapere se l’amministrazione comunale abbia avviato i «necessari contatti a livello istituzionale in riferimento alla concreta possibilità di estromissione del comune di Cagliari dalla gestione dell’igiene urbana a causa della propria acclarata inadempienza».
Da ricordare poi come il Municipio abbia ancora aperto un contenzioso col Cacip per sette milioni e mezzo di fatture non pagate. Nello stesso tempo il fatto che l’amministrazione municipale non riesca ad arrivare ai livelli di raccolta differenziata e incorra nelle «multe» (venendo esclusa dalla premialità) danneggia anche i Comuni virtuosi. Un quadro complessivamente molto critico. Infatti, anche ammesso - ma è molto difficile - che la De Vizia (che è la capo gruppo dell’Ati che ha in proroga la gestione) riesca a iniziare da gennaio il nuovo servizio, resta il contenzioso col Cicap e i problemi della differenziata, visto che in questi due anni sarà difficile riuscire a fare il «porta a porta» che garantiscono i livelli richiesti.