Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Appalto dei rifiuti, De Vizia vicina al bis

Fonte: L'Unione Sarda
16 dicembre 2010

Per aggiudicarsi il servizio la società dovrà giustificare lo “sconto” del 7,35 per cento

Ieri l'apertura delle buste, ma il ribasso è «anomalo»

Alla gara hanno partecipato quattro società. La seconda classificata ha già annunciato un ricorso al tribunale amministrativo.
Al netto dei ricorsi al Tar, sarà una riconferma: la De Vizia è vicinissima ad aggiudicarsi il bando per la raccolta dei rifiuti in città fino al 2012, dopo quello vinto nel 2005 che tra rinnovi e proroghe è arrivato fino a oggi.
La società avellinese ha presentato la migliore delle quattro offerte arrivate all'ufficio appalti del Comune: il ribasso però (del 7,35 per cento) è stato giudicato «anomalo».
IL RIBASSO Il servizio diretto da Maria Vittoria Orrù aveva stimato un tetto massimo del 3,50 per cento. Ora la ditta avrà quindici giorni di tempo per giustificare lo sconto applicato sulla base d'appalto di circa 59 milioni di euro. Un ribasso molto vicino a quello (7,21 per cento) della seconda classificata, ovvero la Dusty Catania, che però è stata esclusa anche per alcune anomalie nella presentazione dell'offerta. La Intini Spa invece è stata scartata per mancanza di requisiti, mentre la proposta della Aimeri Torino è stata valutata meno vantaggiosa (il ribasso era del 2,30 per cento). La società siciliana ha già annunciato un ricorso ai giudici amministrativi, dettaglio che potrebbe far slittare di qualche mese l'inizio del nuovo appalto.
I TEMPI Senza, la gestione descritta nel bando biennale - che prevede, tra le altre cose, l'utilizzo di compattatori nuovi - potrebbe cominciare a gennaio. Invece il ricorso e soprattutto un'eventuale sospensiva allungherebbero i tempi, rendendo necessaria l'ennesima proroga, che potrebbe arrivare con un'ordinanza del sindaco Emilio Floris.
L'APPALTO DA 9 ANNI Nei primi mesi del 2011 potrebbe essere pubblicato anche il bando del maxi appalto (da 7 anni, rinnovabile per altri 2) da 390 milioni di euro. «Il progetto è quasi pronto e potrebbe essere bandito già a gennaio», spiega l'assessore alla Pianificazione dei servizi Gianni Giagoni.
L'appalto biennale invece potrà prendere il via dopo che il Servizio appalti del Comune avrà verificato meglio l'offerta della De Vizia, che salvo colpi di scena - e sentenze dei giudici amministrativi - dovrebbe essere vicina all'aggiudicazione. Ma nulla è scontato e lo confermano i tanti tentativi di affidare la gestione dei rifiuti negli ultimi anni. Una gara simile (per un appalto da 18 mesi) andò deserta ad agosto. E ora la telenovela potrebbe essere vicina alla fine.
MICHELE RUFFI

16/12/2010


La denuncia
«Il deposito non è sicuro»


Stabilimento buio e lavori di ristrutturazione («non autorizzati») che renderebbero poco sicuro il centro di smistamento di San Lorenzo gestito dalla De Vizia. A denunciarlo è il segretario territoriale del sindacato Ugl Piergiorgio Piu, che in un comunicato racconta: «I lavoratori della società che si occupa della raccolta rifiuti a Cagliari e nell'hinterland si sono rivolti a noi perché pare che all'interno dell'impianto di San Lorenzo sia venuta a mancare la sicurezza». L'ex inceneritore, sulla 131 dir, è utilizzato per scaricare e ricompattare i rifiuti indifferenziati del capoluogo, che poi vengono caricarti sui camion e trasportati al Tecnocasic o nelle altre discariche.
«Recentemente all'interno dell'impianto sono iniziati dei lavori di ristrutturazione, ma pare senza alcuna autorizzazione e senza alcuna tutela per coloro che sono impegnati al suo interno durante tutta la giornata». Ancora: «Gli operai DeVizia entrano in cantiere quando ancora il buio invade l'intera struttura e sono costretti ad utilizzare una torcia personale per attraversare i passaggi sommersi dalle macerie e dalle attrezzature. I lavori di demolizione e ammodernamento interessano un'area vicina ai bagni e agli spogliatoi del cantiere. Ad aggravare la situazione, segnaliamo che all'interno dell'azienda non esiste più il rappresentante per la sicurezza, né quello dei lavoratori».

16/12/2010