Centinaia in fila alla Passeggiata coperta, al Bastione dello Sperone e nei sotterranei del Municipio
In 130mila per scoprire i tesori della città
Monumenti aperti, i più visitati sono stati il Teatro e la Casa massonica
Centomila firme, presenze totali stimate in 130 mila. Monumenti aperti, ma anche mostre e musica: l'edizione numero 12 è un successo.
Certo, a vederli pazienti e ordinati in fila dietro le transenne, lungo il perimetro del Municipio o alla Porta dei Leoni, neanche fossimo ai Musei Vaticani, facevano davvero impressione: cento qui, duecento là, e man mano che qualcuno entrava, altrettanti ne arrivavano.
Erano più di 100 mila, alle 18 di ieri, le firme sui registri delle presenze ai 95 siti di questa dodicesima edizione di Monumenti aperti a Cagliari. Centomila firme a due ore dalla chiusura significa, secondo gli organizzatori, 130 mila visite: un po' meno dell'anno scorso, ma comunque un numero impressionante, calcolando che ieri, in città, si poteva, in alternativa, visitare la Fiera campionaria, andare al Sant'Elia per applaudire la salvezza del Cagliari vittorioso sulla Fiorentina o ancora all'ippodromo per la prima gara nel nuovo impianto. Abbastanza per indurre qualcuno a infischiarsene, per un anno, della cultura. Invece no.
I PIÙ VISITATI Folla ovunque: alla Casa massonica (4.000 presenze, e a fare accoglienza giovani steward con mantelli neri sulle spalle) come al museo archeologico (3.800) o al sito più visitato in assoluto, primo in classifica con le sue 6.000 firme circa, il Teatro civico in Castello. Un primato che non è stato scalzato forse solo per questioni logistiche dalle due novità del 2008: i nuovi spazi espositivi sotterranei del Municipio e la passeggiata coperta, con la chicca del percorso sotterraneo del Bastione dello Sperone, entrambi a quota 3.500 presenze ma solo a causa degli ingressi contingentati. L'affluenza super ha creato problemi a un'altra iniziativa: il tour dell'area portuale a bordo della barca a vela dell'istituto nautico “Buccari”, con i ragazzi a fare da ciceroni fra banchine e moli e a raccontare agli ospiti come funziona un porto. A Su Siccu si sono presentati a decine; peccato che sulla barca, con i suoi sedici posti di capienza massima di cui cinque riservati all'equipaggio, non potessero salire tutti: accesso solo su prenotazione. Ma i disguidi non sono mancati, e c'è stato qualche spiacevole battibecco.
GUIDE D'ECCEZIONE Roba di poco conto, comunque, in proporzione alla gigantesca macchina che s'è messa in moto trasformando la città in un museo a cielo aperto. Per i turisti, certo: quest'anno se ne son visti più che in passato, probabilmente anche grazie al traino di Sant'Efisio. Ma soprattutto per i cagliaritani: chiunque abbia sbirciato in uno dei registri non ha potuto fare a meno di notare che la maggior parte delle firme indicavano Cagliari come luogo di provenienza. Del resto, ormai s'è capito: non importa quante volte le hai viste, le torri di San Pancrazio e dell'Elefante, la Grotta della Vipera o la Cripta di Santa Restituta. Né che, su 95 monumenti, la gran parte siano aperti tutto l'anno. Vuoi mettere il gusto di visitare i luoghi con guide d'eccezione come gli splendidi, competenti, appassionati ragazzi delle scuole cittadine? Si sono documentati, preparati, e hanno offerto un gran servizio. Così come gli altri volontari, membri di associazioni le più varie, fedeli delle parrocchie cittadine, appassionati di speleologia, modellismo e chissà cos'altro: un esercito di 2.500 volontari che ogni anno rendono possibile, e sempre più apprezzata, la manifestazione. E pagati zero: i contributi pubblici, spiegano gli organizzatori, coprono giusto le spese per le brochure, la cartellonistica, la pubblicità.
Poi ci sono i collaterali : cioè i galleristi che tengono aperte le loro mostre, gli artigiani con le loro botteghe, le piccole associazioni. Per esempio il Teatro dell'Elefante, in via Santa Croce: oltre alla visita guidata alla loro sede (con una stupenda cisterna scavata nel calcare di Castello) offrivano rinfresco e ottima musica dal vivo. Finito? Macché: ieri sera c'era anche Siusy Blady che, all'Auditorium del Conservatorio, spiegava la Sardegna vista da una turista per caso. Se c'è qualcuno che ancora si chiede perché Monumenti aperti piaccia tanto...
MARCO NOCE