Musica. Grande successo a Cagliari per un concerto di ammaliante leggerezza e soluzioni originali
La pianista al Lirico con i “friends” di talento
Con i suoi lunghi capelli bianchi si presenta sulla scena del Teatro Lirico di Cagliari con il solito, inossidabile charme. Per lei la musica è una passione costante nel tempo, che si trasforma ma non finisce mai. Alla soglia dei 70 anni, Martha Argerich continua ad essere ambasciatrice di un'idea di cultura musicale che ama il confronto e la collaborazione tra artisti e non si lascia imbrigliare in rigidi steccati. Protettrice di giovani talenti, ogni anno, col suo Progetto Martha Argerich promosso dal Lugano Festival, sostiene un grande laboratorio di musica d'insieme, mettendo accanto nomi di spicco, artisti meno noti e giovani musicisti ancora alle prese con gli studi. Lo stesso spirito intravisto, lunedì sera, nel concerto “Martha Argerich & friends”. Dove la musica per pianoforte si unisce al gusto per il gioco di squadra, mettendo insieme la solida esperienza dell'argentino Daniel Rivera, la freschezza giovanile di Gabriele Baldocci e la voce ancora in formazione del soprano Barbara Luccini.
Nuovamente ospite, a distanza di tre anni, della stagione concertistica del teatro cagliaritano, Martha Argerich, in splendida forma, sceglie per sé Les Prèludes , poema sinfonico per due pianoforti R 414 di Franz Liszt. Insieme a Daniel Rivera si concentra sugli aspetti pittorici e descrittivi, esaltati con una leggerezza di tocco che fa nascere suoni perlati. Un discorso musicale a tutto tondo quello di Martha Argerich. Non stupisce quindi che abbia accettato di ospitare nell'intervallo del suo spettacolo, sulle note di “Libiam nei lieti calici”, la protesta in scena dei lavoratori del teatro, rimasti - per usare le loro parole - «agghiacciati dai tagli».
Insomma un concerto di buona musica, dai tratti fortemente simbolici, con brani più o meno noti e tanto spazio per il repertorio dell'ultimo secolo. Da perfetta antidiva, Martha Argerich ritaglia per sé anche ruoli non di primo piano, accompagnando al pianoforte il canto del soprano. Per tornare poi nella Valse di Maurice Ravel, insieme a Gabriele Baldocci, ad essere protagonista con il suo modo di suonare particolare, ricco di intuizioni e soluzioni originali.
La sua tecnica straordinaria passa per il controllo dell'attacco, per l'elasticità e la fluidità dell'articolazione e delle note ribattute, per la grinta, l'incisività, che mostra tutta, questa volta insieme a Rivera, in Astoriando , per due pianoforti di Luis Bacalov, con un filo di malinconico ricordo per Piazzolla e il suo tango. Un concerto con momenti di grande fascino per la varietà d'accenti che l'artista argentina naturalizzata svizzera riesce sempre a mettere nella sua lettura, esaltata nell'intesa con Rivera.
In mezzo c'è spazio per tutti. Per Barbara Luccini, interprete con spiritosa leggerezza e movenze da meccano di Les oiseaux dans la charmille da Les contes d'Hoffmann di Jacques Offenbach. Per Daniel Rivera e Gabriele Baldocci con Fantaisie suite n. 2 per due pianoforti op. 17 di Sergej Rachmaninov, ricco virtuosismo e attenzione per i particolari. E per l'eclettismo di The Serpent's Kiss , per due pianoforti di William Bolcom, dove ricordi di ragtime convivono insieme a qualche citazione da Chopin e dove Rivera e Baldocci si scatenano tra ritmi tambureggiati sulla cassa del pianoforte e battuti col piede sul palco.
E nel finale Martha Argerich torna in scena affidandosi all'ironia graffiante di Milhaud con la musica sincopata e galvanizzante di Scaramouche , sommersa dagli applausi.
GRECA PIRAS
15/12/2010