Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ex Marino, ok al progetto di recupero

Fonte: L'Unione Sarda
15 dicembre 2010

Sì dell'assessore all'Urbanistica alla trasformazione del rudere in centro benessere
Ora il Consiglio comunale dovrà votare la variante al Puc
Il Comune dice sì alla trasformazione del rudere sulla spiaggia del Poetto in un polo turistico sanitario.
Con il sì del Comune, si apre uno spiraglio sulla vicenda dell'ex Ospedale marino. Ieri mattina, durante la Conferenza dei servizi che si è tenuta all'assessorato regionale agli Enti locali, anche l'ufficio comunale all'Urbanistica ha dato parere positivo al progetto per la trasformazione del rudere sulla spiaggia del Poetto in un polo turistico sanitario destinato alla riabilitazione di ricchi pensionati nordeuropei e sportivi. Non tutti gli intoppi, però, sono superati, gli elaborati devono ancora affrontare lo scoglio della variante urbanistica in Consiglio comunale.
IL NULLA OSTA «Il progetto preliminare è stato approvato». Giovanni Pilia, direttore del servizio demanio e patrimonio dell'assessorato agli Enti locali, non nasconde la soddisfazione. «L'assessore comunale Gianni Campus ha dato il nulla osta per la trasformazione dell'ex Ospedale marino. Finalmente tutti i 18 enti coinvolti nel rilascio delle autorizzazioni hanno risposto in modo positivo». Campus era accompagnato da Stefania Arcais e Clara Pala, i dirigenti comunali che hanno sostituito Paolo Zoccheddu, in pensione dal 30 novembre. Cosa succederà? «Già la settimana prossima il progetto, con tutte le autorizzazioni, sarà sul tavolo del sindaco». Insomma, la palla passa al Comune. «L'elaborato è stato approvato con prescrizioni, ma non cambierà la sua struttura originaria». Tradotto? «La riserva sta tutta, e solo, nel passaggio del progetto in Consiglio comunale per la variante dello strumento urbanistico. Quando anche quest'ultima incombenza sarà risolta - conclude Pilia - gli elaborati torneranno alla Regione per l'approvazione del piano definitivo».
LE RAGIONI DEL NO Nella precedente Conferenza dei servizi il Comune era stato l'unico ente a non dare parere positivo. «Il progetto sul recupero dell'ex Ospedale marino non è conforme alle prescrizioni del Piano urbanistico comunale. Se si mantiene la destinazione d'uso sanitaria, si può fare solo manutenzione ordinaria, straordinaria e intervento conservativo. Poi, a quanto ci risulta, non era previsto uno spostamento, ma un aumento di volumetrie», avevano scritto nella relazione i tecnici comunali. «O si eliminano le volumetrie che hanno aggiunto. O si chiede una variante allo strumento urbanistico per realizzare quelle modifiche».
IL PROGETTO Nel progetto elaborato dall'architetto Enzo Satta per conto della società vincitrice, la toscana Prosperius, di proprietà di Martino Bigazzi, c'è il recupero di alcune volumetrie dall'ex pronto soccorso (un edificio di nessun valore storico, adiacente al corpo principale, da radere al suolo). Metri cubi che il progettista ha deciso di trasferire nell'ultimo piano dell'edificio di Badas per la realizzazione di una struttura in vetro, progettata seguendo le linee dell'architettura nata tra la Prima e la Seconda guerra, dove dovrebbero essere realizzate alcune stanze per i pazienti. Non solo, sempre rimanendo sotto la soglia delle cubature (il massimo concesso per quel progetto è di 5378 metri cubi, la Prosperius chiede il nulla osta per 5230), la società vincitrice vorrebbe realizzare alcune sale riunioni e locali tecnici nello spazio tra la strada e la facciata dell'edificio. L'investimento è di decine di milioni di euro e darebbe lavoro ad almeno 110 persone.
ANDREA ARTIZZU

15/12/2010