TUTELA ARCHEOLOGICA
Smontare le tribune costa, il Comune non ha più i soldi L'allarme lanciato dalla soprintendenza ai beni archeologici risale alla primavera scorsa: la pietra delle gradinate romane è aggredita da una muffa che si è formata sotto le pesanti e coprenti impalcature di metallo e di legno mai rimosse. Gli esperti della soprintendenza hanno sottolineato che interventi stravolgenti come l'installazione delle tribune avvenuta dieci anni fa comportano due risultati inaccettabili sotto il profilo della tutela del monumento: uno, il primo, è che per piantare le tribune è stato necessario bucare profondamente la pietra in molti punti (in sostanza l'anfiteatro romano è stato usato come fondazione per le tribune); il secondo è che anche la permanenza del tempo delle strutture su un monumento del genere ècausa di per sè di erosione. Un guaio, insomma, cui il Comune scopre adesso di non poter rimediare con l'urgenza necessaria. La nuova volontà municipale sull'anfiteatro è espressa nel bando di gara del concorso di idee che sta per essere pubblicato. E' un cambiamento di rotta deciso rispetto agli anni in cui si difendeva la scelta di brutalizzare il monumento per allestirci qualche spettacolo d'estate. Per la verità non si sa quanto possa essere sincero, adesso, il nuovo corso visto che la cosa più urgente, vale a dire smontare le tribune, non si può fare. Da due stagioni a questa parte non si smonta più neppure il palco, operazione che almeno assicurava un minimo di respiro nella visita del monumento. Tornando al bando: questa versioneè il frutto di una «condivisione di obbiettivi» tra Comune e soprintendenza archeologica. Tardivamente, il Comune ha accettato che la soprintendenza diventasse un interlocutore ineludibile nella progettazione del futuro del monumento romano. Non l'ha fatto di sua volontà: il Comune è stato esplicitamente invitato dalla soprintendenza stessa a prendere atto delle necessità imposte dalla tutela di un monumento importante per l'intera Sardegna. Il soprintendente ai beni archeologici, Marco Minoja, spiega che «nel bando sono state recepite le nostre indicazioni e si prevede lo smontaggio delle attuali tribune». Il bando è per un concorso internazionale di idee sul monumento con tre scopi: uno è proteggerlo, il secondo è visitarlo, il terzo è usare gli spazi attorno per spettacoli di proporzioni minime. In altre parole: mai più spettacoli che hanno bisogno di grandi allestimenti, mai più le tribune gradinate per centinaia di spettatori, ma un piccolo palco con tribune accanto al momunento. Come aveva immaginato oltre vent'anni fa l'architetto Malgarise con il suo teatro affacciato sull'Orto Botanico, l'anfiteatro a lato. (a.s.) CAGLIARI. Non ci sono soldi per smontare l'anfiteatro. La volontà magari finalmente arrivata dopo anni di spettacoli d'estate e distruzione lenta ma inesorabile d'inverno. Il punto che i 900 mila euro stanziati un paio di bilanci fa sono finiti altrove, mentre il monumento va in rovina sotto il peso delle tribune di legno. La lunga permanenza degli spalti deteriora la pietra In pubblicazione il bando di gara del concorso di idee sul monumento romano più importante di tutta la Sardegna