Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Nuovo stadio? Divieto pretestuoso»

Fonte: L'Unione Sarda
13 dicembre 2010

Elmas. Un articolato parere per contrastare i rilievi: «Nessun pericolo specifico»
Parla l'ex direttore dell'Enac, consulente del Cagliari calcio
Il documento dell'ingegner Salvi verrà usato dalla società per far valere le sue ragioni.
«L'Enac ha fatto un'entrata a gamba tesa, fornendo un parere non richiesto ed esageratamente severo a proposito del progetto del nuovo stadio a Elmas». A sostenerlo, in un parere commissionato dal Cagliari calcio, è l'ingegner Bruno Salvi, ex dirigente generale ed ex (dal 1984 al 1998) capo del Servizio aeroporti della direzione generale dell'Aviazione civile. Il riferimento è alle due comunicazioni con le quali (ad agosto e a ottobre) l'Enac ha giudicato «impossibile» l'ipotesi della costruzione di un impianto sportivo per grandi eventi nell'area di Santa Caterina, proprio accanto alle piste dell'aeroporto dell'area vasta cagliaritana. Tesi che il professionista, leggi alla mano, ritiene di aver smontato.
SVILUPPO POSSIBILE «Elmas dispone della pista migliore per lunghezza e condizioni operative tra tutti gli aeroporti italiani della stessa categoria - scrive Salvi - i 3,3 milioni di passeggeri ospitati nel 2009 sono di gran lunga inferiori da quelli che sono passati per Bologna (4,7), Napoli (5,3), Linate (8,3) e Ciampino (4,8)». Ne deriva che, anche in presenza di un eventuale aumento di arrivi e partenze, non si intravede a breve la necessità di provvedere a un ampliamento. Specie se il confronto viene allargato a Palma di Maiorca, che nell'ultimo anno (su un aeroporto dalle dimensioni simili di quello cagliaritano) ha ospitato oltre 21 milioni di passeggeri: «Queste riflessioni confermano che l'occupazione di un'area adiacente al sedime aeroportuale destinata alla realizzazione dello stadio, non ostacola lo sviluppo dell'aerostazione, in quanto l'attuale principale carenza del piazzale di sosta velivoli dovrebbe essere eliminata in posizione diametralmente opposta a quella dello stadio», aggiunge Salvi.
NESSUN IMPEDIMENTO Entrando nel dettaglio delle motivazioni esposte dall'Enac per il no assoluto all'ipotesi-stadio, il professionista è ancora più netto: «Pur ricordando che si è trattato di discussioni informali, l'Enac ha dichiarato ai tecnici del Cagliari calcio che il progetto di nuovo impianto trova fattibilità in quanto a inserimento fisico - dice Salvi, citando un passaggio delle comunicazioni intercorse tra le parti - le motivazioni addotte sono altre: si parla di rischio per l'incolumità dei tifosi in caso di caduta di un aereo, rischio ingorghi nelle zone di accesso in occasioni delle partite, rischio per l'ordine pubblico e fenomeni di abbagliamento. Tutte questioni pretestuose e che possono essere facilmente smontate».
STANDARD OPERATIVI A proposito dei rischi legati all'eventuale caduta di un apparecchio, Salvi è tranciante: «Lo stesso presidente dell'Enac ha più volte parlato della possibile realizzazione di un albergo e di un centro commerciale in quella stessa zona - ricorda Salvi - significa forse che si preoccupa per i tifosi che 20 volte in un anno arriverebbero al nuovo stadio e non dei clienti che frequenterebbero hotel e negozi per 365 giorni? Conoscendolo, non credo che sia così».
IL RISCHIO INGORGHI «L'accessibilità a ogni aeroporto dovrebbe essere garantita nel rispetto delle esigenze di una mobilità complessiva. Si deve purtroppo solo tollerare, come spesso avviene in Italia, che in periodi di simultanea concentrazione di traffico, si registrino disagi. In questo caso, comunque, i disagi risultano ridotti perché nei giorni di una partita di calcio (normalmente sabato e domenica) i flussi di mobilità aerea sono più contenuti», argomenta l'ex direttore generale dell'Enac. «Per garantire un adeguato sistema di viabilità dovrà, comunque, essere cura degli Enti presenti alla conferenza dei servizi verificare la attuale capacità delle vie di accesso e di prevedere un eventuale potenziamento qualora non risultassero adeguate, inserendo nelle destinazioni anche il nuovo stadio».
IL RISCHIO ULTRAS Nel recente passato, infatti, sia in Italia (iniziative di protesta di pastori ed extracomunitari) sia in Francia (manifestazioni contro la politica del governo) è stata disposta la chiusura degli aeroporti di Cagliari, di Lione e di Marsiglia a causa dei manifestanti confluiti nei rispettivi aeroporti: «Ma il capoluogo sardo non ha mai fatto registrare problemi di questo tipo: l'unico episodio che si ricordi è stato causato, proprio nell'area aeroportuale, dagli hooligans inglesi durante i Mondiali del '90».
INTERFERENZE Anche il quarto punto, quello legato al possibile abbagliamento dei piloti impegnati nelle fasi di atterraggio e decollo viene ritenuto pretestuoso: «Queste procedure in molti aeroporti italiani insistono su centri abitati anche ad alta densità di popolazione - ricorda Salvi - per atterrare a Fiumicino un apparecchio sorvola a bassa quota il centro di Fregene e per farlo a Ciampino deve attraversare la città di Roma sorvolando aree densamente popolate come San Lorenzo, Don Bosco, Capannelle a quote sempre decrescenti fino alla pista, adiacente ai palazzi di più piani posti a ridosso della recinzione dello scalo. In ogni caso le indicazioni fornite dai tecnici dell'Enac nell'incontro informale del luglio scorso con i tecnici del Cagliari calcio sono state recepite e trasferite nel progetto».
ANTHONY MURONI

12/12/2010